«Insulti inaccettabili il sindaco chieda scusa»

Bufera su Brugnaro dopo la lite a Radio Capital, le opposizioni all’attacco Zucconi: bambini tappatevi le orecchie. Venturini: ha avuto coraggio

VENEZIA. Scatena, ancora una volta, un vespaio di polemiche - tra chi lo attacca, chiedendogli di scusarsi e chi lo difende, sostenendo che è stato provocato e che è nel carattere dell’uomo parlare schietto - l’intervista con insulti rilasciata in diretta a Radio Capital dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il giorno prima del Family Day a Roma, a cui il primo cittadino ha partecipato, accompagnato anche dall’assessore Simone Venturini.

Argomento del contendere il tema dell’utero in affitto - che da sempre vede Brugnaro radicalmente contrario - e che di fronte alla critica del direttore di Radio Capital, il giornalista Vittorio Zucconi di offrire una rappresentazione grottesca del problema, ha letteralmente fatto imbestialire il sindaco con insulti pesanti nei confronti di Zucconi e del conduttore del programma Eduardo Buffoni, fino all’interruzione del collegamento.

Brugnaro: «Ma io sono stato provocato»

Ieri il sindaco non ha twittato nulla sull’argomento, ma subito dopo la trasmissione aveva ribadito: «Utero in affitto: pratica abominevole. L’idea che si possa comprare un bambino è tremenda». «Sui diritti non ci sono distinzioni, ma la questione delle adozioni è un problema», ha poi dichiarato in serata di ritorno da Roma dal Family Day. «È stata la dimostrazione che c'è chi vuole ragionare con il buon senso. C'è bisogno di ragionare perché quelli che ci vanno di mezzo poi sono i bambini». E da Roma ieri l’assessore Simone Venturini ha aggiunto: «Il sindaco Luigi Brugnaro ha il coraggio di sfidare la dittatura del pensiero unico. Zucconi se ne faccia una ragione. Non ci piegherete».

Altro che scuse, dunque e da parte sua, Vittorio Zucconi, firma storica di “la Repubblica” e direttore di Radio Capital, ha risposto a tono, via tweet, a più riprese: «Il sonno della ragione genera i mona. Il sindaco di Venezia a Radio Capital vomita volgarità nel nome dei bambini. Tappate le orecchie ai bambini. Stappatele agli adulti». E ancora, beffardo: «Forse il sindaco di Venezia pensava che "grottesco" significasse “chi vive in grotta”, cavernicolo, troglodita. Se la famiglia è difesa da personaggi come il sindaco di Venezia, la famiglia ha perso».

Commenta il capogruppo della Lista Brugnaro in Consiglio comunale Maurizio Crovato: «Ha sbagliato Zucconi a dare del grottesco al primo cittadino di Venezia come fosse un clown o una macchietta, provocandolo con supponenza. Da parte sua, il sindaco non avrebbe dovuto usare certi toni e certe espressioni che possono essere poi strumentalizzate, ma è nel carattere dell’uomo essere molto diretto e del resto ho sentito anche molti commenti di persone che invece apprezzano la sua schiettezza. Il tema dell’utero in affitto poi è da lui da sempre molto sentito, perché lo ritiene una mercificazione del corpo umano». Ed è molto diretto su Facebook Roberto Ferrara, neopresidente di Vega e già segretario comunale di Forza Italia: «Quello che per voi è un intervento becero, per noi che crediamo nel rimedio al male subito dalla città, è l'intervento di una persona che non ha accettato di farsi prendere per il sedere e ha mostrato gli attributi». Di tenore ben diverso i commenti delle opposizioni in consiglio comunale a Venezia. «Gli insulti pronunciati da Brugnaro, oltretutto nel suo ruolo di sindaco di Venezia, sono inaccettabili - commenta la consigliera comunale del Pd Monica Sambo - e lui dovrebbe innanzitutto scusarsi per le sue parole. Quanto al merito, la legge in discussione non riguarda l’utero in affitto e il family-day che il sindaco dovrebbe promuovere è quello relativo alla tasse per gli asili che aumentano, alle tariffe che crescono, ai temi che interessano davvero le famiglie veneziane». Sulla stessa linea anche Nicola Pellicani, sempre per il Pd: «Purtroppo non è la prima volta, a Brugnaro è partito l’embolo. Si scusi innanzitutto, visto che parlava come sindaco di Venezia ed è stato prepotente offensivo rispetto a un dibattito dai toni normali con Zucconi».

E la capogruppo dei Cinque Stelle a Ca’ Farsetti Elena La Rocca. «Dal berlusconismo in poi siamo entrati in un'era politica nella quale il dialogo è stato soppiantato dall'aggressione verbale. Lo vediamo quotidianamente in tv e nei talk show, dove non si bada a far passare informazioni, ma solo a demolire l'avversario. Siamo in pieno decadimento culturale e di valori. Il sindaco considera lo scambio di opinioni un'inutile perdita di tempo: continua a prendere provvedimenti senza confrontarsi con gli attori interessati. Con riferimento all'intervista, ha fatto da padrona la maleducazione. Il primo cittadino di una città importante come Venezia, che è stata nella storia emblema dello scambio di culture e dei popoli, quando parla, dovrebbe portare concetti di ampio respiro e dimostrare capacità di reggere al confronto. Siamo purtroppo abituati alle uscite del sindaco, che fanno il giro del mondo ridicolizzandoci. Il nostro invito è a ripensare al suo ruolo, perché chi governa in questo modo è destinato a fallire».

 

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