Insulti in rete, fascicolo della Procura
Aperto un fascicolo in Procura dopo gli insulti rivolti a prefetto e questore su Facebook da parte di simpatizzanti di Forza Nuova che commentavano alcune notizie postate dai leader veneziani del partito. La Procura sta indagando dopo il copioso materiale inviato dalla Digos e raccolto in rete. Gli epiteti sono stati postati sotto la notizia rilanciata da FN delle due ragazze molestate da stranieri davanti alla stazione e che la trasmissione tv “Quinta Colonna”, ha raccontato con il titolo “Mestre come Colonia” e poi sotto a quella lanciata da FN come “Stupro etnico a Mestre” e nella quale il leader Sebastiano Sartori sosteneva che una ragazza fosse stata rapita, con la forza, venerdì pomeriggio in via Piave e poi stuprata da tre stranieri di colore, prima di essere abbandonata in un parcheggio di Marghera.
Gli stessi responsabili di Forza Nuova accusavano il prefetto Domenico Cuttaia e il questore Angelo Sanna di coprire gli stupratori e di conseguenza, per non aver resa pubblica la notizia, di favorire i violentatori. Diversi simpatizzanti dei forzanovisti oltre ad invitare a marce varie andavano giù pesantemente contro questore e prefetto, qualcuno addirittura sosteneva che se la notizia era vera il questore doveva impiccarsi. Per il momento quanto ha raccontato la ragazza sul presunto stupro in molte parti è ritenuto contradditorio dalla polizia, a iniziare dal fatto che non ha segni di violenza. Del resto la questione è delicata, la giovane è in cura al Sim (Servizio igiene mentale) dell’Asl 12.
La sequela di minacce e insulti riguardava anche i presunti violentatori e in genere gli immigrati che qualcuno proponeva di bruciare o ammazzare in vari modi. Molti di questi incitamenti alla violenza erano stati postati sulla notizia dello “stupro etnico” che Sartori aveva condiviso sulla pagina di “Via il gabbiotto da sotto il Campanile”, una delle pagine Facebook più seguite a Venezia. Molti, tra cui anche politici locali, la scelgono perché dà loro maggiore visibilità delle pagine personali. Vista la natura violenta dei commenti, gli amministratori del Gabbiotto hanno tolto il post caricato da Sartori.
La cosa non è finita lì. Infatti domenica sera un drappello di forzanovisti e qualche loro simpatizzante, tra i quali rappresentanti del gruppo anti-degrado “Sos Mestre”, sono stati aggrediti e picchiati da una ventina di persone incappucciate. Il blitz è avvenuto mentre i forzanovisti erano impegnati in un flash mob contro il presunto “stupro etnico”. All’episodio è seguita la rabbia dei forzanovisti e dei simpatizzanti che su FB hanno riversato tutto il loro odio e rancore contro i centri sociali che secondo loro erano i luoghi di provenienza degli aggressori. Il minimo che si è letto era l’invito a spedizioni punitive usando bastoni chiodati. La magistratura veneziana vuole fermare sul nascere qualsiasi deriva violenta che potrebbe creare non pochi problemi di ordine e sicurezza pubblica nei prossimi mesi.
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