Insufficienza di indizi è scarcerato dai giudici

Per l’accusa, Marco Berna avrebbe messo a segno 12 furti con altri due veneziani, ma il Tribunale del riesame decide di annullare l’ordinanza
FERRO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CONFERENZA DAI CARABINERI. BERNA MARCO
FERRO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CONFERENZA DAI CARABINERI. BERNA MARCO

I giudici veneziani del Tribunale del riesame (presidente Angelo Risi) hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare per insufficienza di gravi indizi nei confronti del 37enne Marco Berna, mestrino ma residente a Martellago, così come aveva chiesto il suo difensore, l’avvocato Stefania Pattarello. Stando alle accuse, Berna faceva parte di una banda assieme a Francesco Paolo Bonifacio, di Chirignago, e Jonathan Causin, di Quarto d’Altino: erano accusati di aver messo a segno dodici furti in edifici scolastici, sedi di associazioni, una casa di riposo, negozi e appartamenti. Erano stati arrestati dai carabinieri il 30 giugno scorso dopo il colpo nella piscina di Piove di Sacco Aquaria: in macchina avevano 600 euro in monete, rubate dai distributori dell’impianto sportivo. Per questo, Berna aveva patteggiato la pena di un anno e quattro mesi davanti al giudice di Padova.

Gli inquirenti, in seguito, avevano ricostruito il modo di operare della banda e avevano contestato altri furti nelle province di Venezia, Padova e Treviso. Tre i colpi nel Veneziano: il 9 giugno a Mirano hanno rubato 45 euro dall'istituto scolastico Engim Veneto Cfp, la notte seguente, sempre a Mirano, hanno colpito in un’abitazione del centro portando via un computer, una stampante e altri oggetti oltre alla tessera di riconoscimento di un carabiniere. Il 16 giugno, infine, i tre hanno rubato a Quarto d'Altino soldi, un impianto elettronico, pacchi di caffè e liquori per un valore di circa 10 mila euro al bar Astor. In provincia di Padova il furto di soldi e valori bollati per 1.250 euro dalla sede dell'associazione anziani La Torre di Piove di Sacco del 6 febbraio scorso, il furto di 60 euro all'asilo San Biagio di Legnaro il 25 febbraio e il 13 aprile il furto di 300 euro dalla piscina Aquaria di Piove. Nella lista anche il furto di 40 euro del 27 aprile all’associazione anziani Pino verde di Ponte San Nicolò e quello di 660 euro, oltre a una telecamera digitale, messo a segno il 23 giugno nella palestra comunale di Albignasego. In provincia di Treviso la banda ha tentato un colpo il 12 febbraio nella sede dell’associazione sportiva Tennis Castelfranco, mentre l’8 giugno ha arraffato soldi e valori bollati per mille euro dalla casa di riposo Costante Gris di Mogliano e, nella stessa notte, ha rubato anche 3 mila euro dalla sala giochi Asd Games. Il giorno seguente la banda ha colpito a Preganziol, rubando dall’officina Bmt soldi, valori bollati, un tablet e ricambi meccanici per seimila euro.

Giorgio Cecchetti

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