Installati nuovi tendoni il sindaco allerta l’Asl 14
CONA. «Ho già chiesto all’Asl 14 una ulteriore ispezione per verificare le condizioni igienico sanitarie in cui vivono gli immigrati e questa ispezione sarà eseguita domani (oggi per chi legge, ndr)». Continua, dunque, tra il sindaco di Cona, Alberto Panfilio, e la Prefettura, una sorta di “guerriglia” istituzional-burocratica nella quale si evidenziano numerosi fronti, compreso quello, sempre aperto, che gli stessi immigrati alimentano con la pubblicizzazione su Facebook della situazione in cui versano le strutture che li ospitano. A cominciare dalle docce, in cui l’acqua di scarico ristagna e risale, al terreno circostante da cui spuntano bisce che si intrufolano nelle tende. I problemi, si capisce, sono sovraffollamento e inadeguatezza degli alloggi ma la Prefettura sta cercando di rimediare.
È di questi giorni, infatti, l’allestimento di due nuove tensostrutture che dovrebbero “diluire” il numero degli ospiti (oltre 500, per ora) in spazi più ampi e confortevoli (grazie, però, soprattutto all’arrivo della bella stagione).
In realtà la Prefettura vorrebbe impiantare dei moduli prefabbricati ma la strada burocratica per arrivarci è lunga: il Comune e la Regione, in seconda istanza, hanno già detto di no, perché si tratta di strutture in contrasto con le norme del Pat e l’alternativa, spiega Panfilio «è convocare una conferenza di servizi, con il Ministero dell’Interno, che cambi d’autorità la norma urbanistica».
Nel frattempo ecco le tensostrutture che, però, alimentano nella popolazione il timore di nuovi arrivi, legato anche al flop del bando per l’accoglienza che ha raggranellato solo un terzo dei posti che la Prefettura cercava. «Mi auguro» dice Panfilio «che davvero i nuovi tendoni servano solo a diluire l’affollamento, ma solo i fatti ce ne daranno, eventualmente, la certezza».
L’altro fronte di confronto-scontro tra il Comune e le istituzioni superiori è quello dei progetti per l’accoglienza da finanziare con i fondi trattenuto dalla Prefettura (2,5 euro al giorno per immigrato). «Abbiamo scritto al Ministero», dice il sindaco, «chiedendo la possibilità di finanziare, con questi fondi, la sistemazione e manutenzione di alcune strutture comunale (tipo il entro sportivo polivalente) e di organizzare, in queste strutture, dei progetti di accoglienza per gli immigrati. A due condizioni, però: che il Comune, purtroppo praticamente privo di altre risorse, non debba sborsare quattrini e che le strutture rimesse in efficienza, non siano utilizzate esclusivamente dai migranti, ma da tutti i cittadino di Cona. Stiamo attendendo una risposta e se sarà positiva, potremo presentare i progetti».
Diego Degan
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