Inseguimento nella notte in manette aspirante ladro

Marcon. I carabinieri arrestano un 29enne che stava preparando un colpo Nell’auto hanno trovato tutto l’occorrente per i furti. Ha patteggiato due anni
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MARCON. Forse stava per preparare qualche colpo. Di certo aveva con sé arnesi da scasso, girava di notte con un’auto rubata e, non appena scoperto dai carabinieri di Marcon, prima è fuggito all’impazzata e una volta raggiunto, si è messo ad alzare le mani a destra e sinistra per non essere ammanettato. Alla fine i militari dell’Arma sono riusciti a mettergliele ai polsi di Ion Tricolici, 29enne di origine moldave, senza fissa dimora e protagonista tra domenica e ieri di una fuga a dir poco rocambolesca.

Qualche ora dopo l’arresto è stato processato per direttissima e ha patteggiato la pena a due anni: è stato riportato in carcere in attesa di essere espulso. Come capita spesso in questi casi, i militari stavano facendo normali controlli quando hanno notato una Peugeot 308 con a bordo una persona sospetta. Non sapevano che, di lì a pochi minuti, quello che pareva un normale accertamento si sarebbe tramutato in scene degne da vedere al cinema. Il 29enne, vedendo le forze dell’ordine, ha eseguito un’inversione di marcia, innescando i rapporti alti della vettura e filandosela a tutta velocità. Ed è partito l’inseguimento, con i carabinieri di Marcon che avvisavano la centrale operativa e chiedevano rinforzi dalla vicina Mestre.

Nel frattempo Tricolici premeva il piede sempre di più sull’acceleratore con i militari alle sue spalle, tanto che il malvivente, a un certo punto, sentendosi braccato, ha abbandonato la macchina ed è fuggito a piedi, pensando di seminarli tra i condomini. Dopo aver scavalcato un cancello di un parcheggio, un carabiniere è riuscito a placcarlo neanche in perfetto stile rugbistico, ma il 29enne non voleva proprio saperne si finire in cella. Ha iniziato a colpire con pugni, calci e testate gli uomini dell’Arma, non disdegnando pure qualche morso. Grazie all’arrivo dei colleghi del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Mestre, il moldavo è stato bloccato e trasferito in caserma per tutti gli accertamenti di rito. La Peugeot 308 era stata rubata qualche giorno prima a Mestre durante un furto in casa, mentre all’interno c’era tutto l’occorrente per rubare: un borsone contenente delle grosse pinze, cacciaviti, coltelli, chiave "a pappagallo", guanti - tutti arnesi con evidenti segni di usura - e una torcia "frontale" utile per lavorare al buio con le mani libere.

Alessandro Ragazzo

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