Inquinato il laghetto dei Molini di Sotto

Mirano. Una chiazza di schiuma bianca ha impegnato per ore domenica notte vigili del fuoco e Arpav

MIRANO. Allarme ambientale domenica sera in pieno centro storico a Mirano. Alcuni residenti e diversi cittadini a passeggio nella zona di via Barche, molto frequentata soprattutto di sera, hanno notato della schiuma montare al bacino dei Molini di Sotto, subito dopo il salto d’acqua dell’ex opificio, oggi in rovina.

Immediato l’allarme, con l’invio sul posto di vigili del fuoco, forze dell’ordine e tecnici dell’Arpav, l’Agenzia regionale per l’ambiente, che hanno avviato tutte le procedure per ridurre il possibile danno ambientale, cercando anche di individuare la fonte dell’inquinamento. Dalle prime indagini, l’episodio sarebbe simile a quello capitato a gennaio di un anno fa. Allora la comparsa di schiuma bianca al bacino delle Barche fu successiva allo sversamento di inquinanti registrato poco prima lungo il Rio Vernice a Noale, dunque a monte del bacino, poi arrivato ai Molini di Mirano attraverso il corso del Muson.

Si scoprì poi che l’origine dell’inquinamento era uno sversamento accidentale di acque sporche provenienti da una ditta di detergenti, finiti nel corso d’acqua a causa di un guasto alle vasche di raccolta interne allo stabilimento. Domenica tecnici e soccorritori hanno subito prelevato alcuni campioni d’acqua dal bacino dei Molini, per analizzarlo ed escludere guai seri al fiume e all’ecosistema, attivandosi anche per individuare la fonte dei prodotti sversati ed eventuali responsabilità. Troppo tardi per intervenire con panne e prodotti assorbenti, si confida ora nel naturale assorbimento degli inquinanti, che sarebbero comunque in quantità inferiore rispetto a quelle del 2013.

Tecnici e vigili del fuoco hanno lavorato per circa due ore ai margini della piazza, dalle 20 alle 22, sotto gli occhi incuriositi di decine di passanti e residenti.

Filippo De Gaspari

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