Inquinamento strage di trote nel canal Taglio, a Fossalta di Portogruaro

Migliaia i pesci uccisi in alcune vasche di allevamento: vigili del fuoco in azione, indagano anche i carabinieri

FOSSALTA DI PORTOGRUARO. Grande preoccupazione per una inquinamento che sta interessando il canale Taglio, che attraversa i comuni di Fossalta di Portogruaro e San Michele, e che soprattutto si riversa sul Canale dei Lovi che sfocia nel paradiso la Brussa e Vallevecchia, a Caorle. Ad Alvisopoli da ieri pomeriggio, attorno alle 17, è stato segnalato al 115 che in un allevamento le cui vasche si intersecano nel Taglio sono stati ritrovati morti migliaia di trote. Alla fine pare che i pesci morti ammontino a svariate tonnellate. I pompieri hanno verificato la presenza di componenti chimici nell’acqua. Per cui il problema maggiore adesso non riguarda più le specie ittiche morte, va bloccata la macchia che rischia di riversarsi in mare, sulla Brussa, dove chi vuole può fare il bagno in un periodo, quello estivo, importantissimo per l’economia turistica.

Del fatto si stanno occupando anche i carabinieri di Portogruaro, che hanno avviato le indagini. Il sindaco di Fossalta di Portogruaro, Natale Sidran, sta seguendo con enorme preoccupazione, come tutti, l’evolversi degli eventi. Il primo cittadino ha interpellato, avvertendoli, anche i suoi colleghi di San Michele Pasqualino Codognotto e quello di Caorle, Luciano Striuli. Chiaramente la loro posizione è quella di non creare allarmismo, ma il fatto he il canale Taglio sia il centro di questo inquinamento non può non preoccupare. Anche perché le piogge, cadute abbondantemente anche ieri, rischiano di “spingere” la corrente verso il mare in men che non si dica.

La zona in cui è avvenuto l’inquinamento è di proprietà di Rino Zoccolan, siamo in via Mocenigo 55, nella frazione di Alvisopoli. Il proprietario ha raccontato ai carabinieri e ai vigili del fuoco che si era assentato alle 14, per svolgere una commissione. Poi al ritorno alle 16 ha fatto la scoperta. Moltissimi pesci erano già morti e la strage e poi continuate. L’inquinamento è stato provocato sicuramente da un agente chimico. Lo riferisce il sindaco. La sostanza non si conosce. Non si esclude il dolo, ma su questo aspetto legato c’è molta prudenza. Nessuno si sbilancia.

Rosario Padovano

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia