Inquilino “prigioniero” di vicini di casa abusivi
Tre furti con scasso in pochi giorni, il vetro dell’auto distrutto e continue intimidazioni da parte di “vicini di casa” non proprio legalmente autorizzati. Nell’area delle Vaschette, in attesa della completa demolizione per far posto alla nuova Porta Sud di Venezia e a un quartiere più moderno e vivibile, a detta dei pochi rimasti sembra ormai di stare nel Bronx. Specie se all’interno del tuo condominio, per motivi in gran parte non dipendenti dalla tua volontà, sei rimasto l’unico inquilino effettivo. Questo è il caso segnalato da Natale Destro, l’ultimo inquilino residente nel condominio di via Murialdo 20. Solo in teoria, però, perché il cinquantatreenne operaio specializzato, che ha ricevuto l’appartamento dai genitori, deve ogni giorno combattere contro il degrado della zona.
«Ho subìto», racconta, «tre tentativi di scasso e furto solo nell’ultima settimana e un ulteriore tentativo di furto all’interno della mia automobile. Tutto segnalato alla polizia, che mi ha purtroppo fatto notare come in questa zona sia difficile intervenire e monitorare con costanza».
Natale Destro resta l’ultimo inquilino del suo stabile, ma in realtà gli altri appartamenti non sono disabitati. “Non hanno murato gli ingressi”, spiega, «e nemmeno le finestre: così gruppi di sbandati entrano con regolarità, fanno i loro comodi, si attaccano abusivamente alle mie utenze e arrivano anche a minacciare. Alla mia richiesta di spiegazione sul perché non sia stato fatto qualcosa di più concreto per impedire l’accesso, mi è stato risposto che anche murando si è già visto come in poco tempo i mattoni vengono tolti per creare piccoli ingressi».
Una situazione insostenibile, che si protrae da più di un anno, senza che l’interessato abbia colpe. «Nel piano di dismissione delle Vaschette», spiega, «mi hanno fatto vedere alcuni appartamenti sostitutivi, tra i quali quello che poi mi sarebbe stato assegnato, in via Oroboni, sempre a Marghera. Quell’appartamento, però, un anno fa risultava, dai controlli effettuati, non ancora abitabile per mancanza di parte degli allacciamenti e di altri particolari che non lo rendevano a norma. Dopo un anno siamo nella stessa situazione e mi hanno detto che non ci sono fondi per sistemare la mia futura abitazione ed ottenere l’agibilità. Finché questa non arriva, io devo stare dove risulta la residenza». In una zona, quindi, che si svuota sempre di più e diventa sempre più rischiosa. «Mi hanno letteralmente abbandonato», conclude amaramente il signor Destro, «e io sono stanco di dover lottare per nulla in mezzo al degrado. La scorsa notte, tra sistemazione dell’appartamento, polizia e apprensione, sono riuscito a dormire appena due ore, e non penso che, dopo tre furti in poco tempo, le prossime notti sarà diverso. Ne va della mia salute e della mia sicurezza. Se le cose non si risolvono in breve, mi farò sentire in Municipalità e Comune con tutti i mezzi a mia disposizione, ma lo stress accumulato è tale che non posso garantire su eventuali reazioni forti ed inconsulte. Se non avrò novità, sono pronto a denunciare sia chi non mi ha ancora consegnato una casa, sia chi lascia che abitazioni di sua proprietà vengano lasciate nel degrado e in balia dei delinquenti».
Massimo Tonizzo
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