«Inps, la sede rimanga a Mirano»

Mobilitazione per il trasferimento a Dolo: il servizio non va tolto

MIRANO. «Sede Inps affare ormai chiuso? Forse per loro: il Miranese però non può accettarlo e farò di tutto per impedire il trasferimento». Sul trasloco della sede Inps da Mirano a Dolo interviene ora il sindaco di Santa Maria di Sala e presidente dell’Unione dei comuni del Miranese, Nicola Fragomeni.

«Discorso chiuso un bel niente», sbotta, «ai vertici dell’Inps in regione ci sono le persone sbagliate nel posto sbagliato: come si può pensare di togliere un servizio così importante a un territorio di 150 mila abitanti per decentrarlo in uno di 125 mila? Siccome non è un problema economico, visto che all’Inps costa uguale l’affitto di Mirano e di Dolo, allora ci dicano cosa c’è sotto». A spingere Fragomeni a dire la sua, dopo che la battaglia nelle scorse settimane era stata soprattutto tra l’istituto previdenziale e il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello, anche numerosi cittadini salesi, che negli ultimi giorni hanno sollecitato il loro primo cittadino a prendere posizione, chiedendo come faranno, ora, a raggiungere Dolo.

«Mezzi pubblici diretti non ce ne sono», afferma Fragomeni, «e aveva un senso forse la sede Inps di Mirano, che era proprio di fronte al capolinea Actv: salivano in bus a Santa Maria di Sala e scendevano proprio di fronte all’agenzia. Adesso come fa un cittadino che non è di Mirano a raggiungere Dolo se non ha mezzi propri e il trasporto pubblico non prevede questa tratta? Devo forse organizzare un servizio navetta? Io non credo che Dolo sia di serie B, ma certamente non lo è Mirano e il Miranese. Allora se lo scopo è rendere un servizio all’utenza, tengano aperto in entrambe le città. Non lascerò nulla di intentato, mi batterò fino all’ultimo perché le decisioni prese siano riviste alla base, il discorso è tutt’altro che chiuso».

Filippo De Gaspari

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