Innamorata molesta condannata a 14 mesi
CAORLE. Si invertono le parti, in questo caso. È la donna a pagare per gli atti persecutori nei confronti di un uomo. La 44enne Ana Velescu, una donna originaria della città romena di Caransebes, ma residente da tempo a Caorle, è stata condannata per stalking, senza condizionale, alla pena detentiva di un anno e due mesi di carcere. La pena non è sospesa.
La donna aveva preso di mira, in modo esplicito, un uomo del Veneto orientale. Si conoscevano perché Ana Velescu era badante della madre della vittima. Le prove, portate dai carabinieri della stazione di Fossalta sono stati sufficienti per condannare la donna.
Nel portogruarese sono numerose le badanti straniere, per la gran parte provenienti dall' Est Europeo, che prestano servizio accudendo gli anziani. Sempre più spesso, e non è un mistero, si intrecciano storie d'amicizia e in alcuni casi di sentimenti più profondi tra le badanti e i familiari delle persone assistite. Nel caso specifico, tuttavia, la vittima non voleva assecondare la passione della donna, e non sapeva come respingere le avances sempre più spinte ed esplicite.
Dopo vari approcci l'uomo non ce l'ha fatta più, e si è rivolto alla forza pubblica. Si è confidato con i militari della stazione di Fossalta, che hanno quindi avviato le opportune indagini. I carabinieri hanno appurato che dal telefono cellulare della Velescu partivano sms quotidiani. In questi piccoli messaggi la 44enne affermava la propria passione amorosa per la vittima, in preda a un perdurante e grave stato d'ansia e di paura, come ha scritto il gup Alberto Rossi, nel decreto che dispone il giudizio della donna. Il contenuto di alcuni sms sono emersi durante il processo. A volte erano sgrammaticati, ma fin troppo chiari. Come questo. “Sono matta dopo te, non ti posso lasciare mai in pace, puoi fare di me ciò che vuoi”. Oppure “Ti amo tantissimo, deve vivere questo amore per sempre, davvero”. E ancora “Tu sei amore mio per la mia vita”. In alcune occasioni la Velescu avrebbe bloccato la vittima, impedendogli di uscire dall'abitazione dell'anziana madre, con lo scopo di baciarlo e di possederlo. Ha cercato più volte di baciarlo, dicendogli di amarlo. Ora la giustizia ha fatto il suo corso, e per Ana Velescu non ci sono stati sconti dalla magistratura, a causa di alcuni precedenti. Per questo è costretta al carcere, per un anno e due mesi.
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