Infrastrutture vecchie e pochi tesserati Sport, Venezia a picco
VENEZIA. L’unico vanto “sportivo” di Venezia è quello di avere un sindaco-imprenditore, come Luigi Brugnaro, che tra le tante società sotto il suo controllo ha anche la squadra di basket Reyer Venezia che l’hanno scorso ha vinto il campionato nazionale di seria A di pallacanestro. Già, perché, per il resto, Venezia figura, dopo altri capoluoghi veneti come Padova, Verona, Vicenza e Treviso, solo al 36esimo posto della classifica generale, capeggiata da Trieste, seguita da Trento, e Cagliari, dell’indice di sportività nelle 107 città italiane che sono capoluogo di provincia, messa a punto anche quest’anno dal Gruppo Clas per quotidiano “Il Sole 24 Ore”. Sulla base di questa graduatoria, già adottata da anni e ora aggiornata al 2018, Venezia si barcamena e in una posizione di media e bassa classifica, dimostrando le sue grandi carenze e i forti ritardi in termini di strutture sportive esistenti per le varie pratiche, basso numero di atleti e pessimo stato del rapporto tra sport, tessuto sociale ed economico locale.
I CRITERI ADOTTATI
Le 107 province italiane sono state monitorate dai ricercatori del Gruppo Clas, sulla base di trenta specifici indicatori, di cui tre di carattere generale (riguardanti prevalentemente i tesserati ale varie associazioni sportive) e gli altri divisi in tre grandi categorie: sport di squadra, sport individuali e sport e società, con una particolare attenzione per quest’ultimo che è soggetto, come precisano i ricecatori di Clas «vede un’alta rotazione degli indicatori» considerato che «periodicamente, ad esempio, vi compaiono gli enti di promozione sportiva (per i quali non è semplice la ricerca dei dati, soprattutto in alcune regioni italiane) e gli sport paralimpici, entrambi assenti nell’edizione di quest’anno della classifica della “sportività”. Gli indici delle singole categorie sono stati poi messi in rapporto alla «consistenza della popolazione e anche all’estensione delle singole aree territoriali delle province».
FANALINO DI CODA DEL NORDEST
Anche nel 2018 Venezia è una delle province “fanalino di coda” dell’intero Nordest. La piccola provincia di Trieste si è aggiudicata, infatti, il primo posto in classifica per la seconda volta di seguito, in particolare, come sottolineato dai ricercatori del Gruppo Clas, grazie al consistente numero di praticanti di varie discipline sportive, a cominciare dagli sport dell’acqua (come vela, sci nautico, canottaggio e canoa) e nella diffusione dello sport al femminile, non a caso figura tra i primi cinque classificati in ben 13 dei 30 indici specifici (categorie) che contribuiscono a formare l’indice generale di sportività. Dopo Trieste, vengono altre province del Nordest, come Trento che nelle varie graduatorie è presente nove volte tra le prime cinque e che si è affermata al primo posto in ben quattro edizioni dell’Indice di Sportività, sulle dodici realizzate.
GLI INDICATORI NEGATIVI
Basket a parte, per il quale Venezia figura al quarto posto, grazie alla Reyer, dopo Cremona, Trieste e Pistoia, a contribuire alla modesta posizione di Venezia nelle trenta categorie di “sportività” analizzate, ci sono posizioni non certo onorevoli per quanto riguarda: rapporto tra sport e società (49esimo); sport individuali (36esimo); sport di squadra come pallavolo, pallacanestro e calcio per professionisti (59esimo), sport e bambini (74esimo), realizzazione di grandi eventi sportivi (42esimo); sport d’acqua (17esimo); atletica leggera (23esimo); nuoto (39esimo); tennis (35esimo); tennis (32esimo); volley sport di squadra (86esimo); sport e turismo (27esimo); formazione per lo sport (71esimo); società sportive dilettanti presenti (67esimo); atleti tesserati al Coni (22esimo); tecnici, giudici e dirigenti tesserati (39esimo). —
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