Infrarossi e algoritmi, così Venezia diventa a numero chiuso
VENEZIA. Si avvicina la sperimentazione con i contapersone che entreranno in funzione con il Carnevale, quindi dal 27 gennaio. In questa prima fase contare i flussi nell’area della stazione Santa Lucia e in quella marciana, servirà a prendere le misure per capire il limite da fissare nei casi in cui è prevista una grande folla. La prossima settimana, lunedì 22 gennaio, scade il bando indetto dalla società del Comune che si occupa di sistemi informatici, Venis. L’amministrazione ha infatti pubblicato un avviso chiedendo l’intervento di soggetti privati disponibili a offrire sistemi innovativi per contare le persone. Da quanto si sa sono già arrivate due proposte, ma quali sono gli strumenti più all’avanguardia disponibili? Attualmente sono i sensori ottici infrarossi, le videocamere, i sistemi che si agganciano alla telefonia e i sensori laser.
«Noi daremo una consulenza puramente tecnica il più velocemente possibile in modo che al massimo entro il primo febbraio si possa partire» spiega la direttrice generale di Venis, Alessandra Poggiani. «Il bando serve anche per vedere se ci sono delle tecnologie più sofisticate. Non è escluso che si utilizzi più di un sistema».
Il sensore a infrarossi è uno strumento che ha l’aspetto di una telecamere, ma non lo è: «La caratteristica è che rileva le temperature dei corpi» spiega Poggiani «Siccome le persone emettono calore, riescono a contarle persone anche quando sono vicine». La videocamera funziona, ma il problema è che nei posti molto affollati non sono precisi, anche se dipende dal software di video editing: «Ci aspettiamo che chi si occupa di sistemi di sorveglianza abbia sviluppato tecnologie più avanzate», prosegue l’esperta. «Un’altra possibilità è un sistema che sfrutta i cellulari e che può contare le persone in una determinata area agganciandosi alla Sim dei telefoni. Sempre collegato ai telefoni, un modo per contare le persone è un sistema che si basa sul campo magnetico emesso dalle batterie dei cellulari. Grazie a un algoritmo si calcola quante persone sono in una determinata area. Questo però ha un limite, nel senso che non conta il passaggio, ma la massa di gente. Per questi dicevo che, in base alle proposte che riceveremo, si può pensare di utilizzare anche più di un sistema». I sensori laser, per esempio, funzionano come degli interruttori e rilevano invece proprio i passaggi perché mandano un segnale ogni volta che il segnale viene interrotto. «Noi diremo che cosa è fattibile fare, grazie anche al supporto di fibre ottiche capillari che sono diffuse in tutta la città» prosegue Poggiani «poi sarà l’amministrazione a decidere la linea».
In questi giorni ci saranno riunioni su riunioni per decidere quali misure precauzionali prendere durante il Carnevale. L’anno scorso i controlli ai varchi di Piazza San Marco avevano funzionato, ma quest’anno l’organizzazione promette di essere ancora più efficiente. La notte di San Silvestro è stata l’ennesima palestra, anche se si è giunti alla conclusione che un limite è necessario.
I contapersone in realtà sono già stati utilizzati, per esempio a Siena in occasione del celebre Palio o alle Cinque Terre a La Spezia, ma la vera novità di quest’anno sarà che finalmente verrà fissato un numero limite. Quale sia non è ancora stato comunicato, ma venerdì, in occasione della presentazione del Carnevale, Morris Ceron, Capo di Gabinetto del sindaco, ha detto al pubblico di prendersi per tempo per partecipare agli eventi clou, pena il rischio di rimanere fuori.
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