Influenza, vaccinato il 50% della poplazione a rischio

Dopo Natale arriveranno i giorni del picco con migliaia di veneziani a letto. Quest’anno sono quattro i ceppi sotto esame

MESTRE. Oltre il 50 per cento dei cittadini a rischio si è già vaccinato contro l’influenza, anche se la vera epidemia arriverà nei prossimi giorni. L’Usl 3 Serenissima è impegnata da inizio ottobre nella campagna vaccinale assieme ai 445 medici di medicina generale del territorio.

In tutto oltre 120 mila sono state le dosi consegnate ai medici per la vaccinazione nei loro ambulatori. Il primo obiettivo era quello di tutelare i cittadini con più di 65 anni, e coloro che già soffrono di patologie che, in caso di influenza, potrebbero portare a un aggravamento. «Sappiamo che l’andamento dell’influenza è abbastanza ripetitivo», spiega il dottor Vittorio Selle, responsabile del Servizio vaccinale della Usl 3, «il picco influenzale si presenta quasi sempre dopo Natale, e lo misuriamo perché siamo una delle pochissime aziende sanitarie che ha una rete di medici sentinella. Questi fanno un report sulla misurazione dei sintomi tra i loro pazienti, e settimanalmente li comunicano alla Regione. Sula scorta del dato loro, nella rete Influnet, si riesce a misurare se si va a superare o meno la soglia epidemica che ammonta a 21 malati per 10 mila abitanti. Quando si supera siamo in piena epidemia. Ora siamo nettamente sotto, neppure a 5 casi di media ogni 10 mila abitanti».

In questi giorni sono però moltissimi i cittadini ammalati che lamentano sintomi simili a quelli della comune influenza. «La colpa non è della vera e propria influenza», precisa Selle, «ma di tutte quelle forma parainfluenzali che si stanno manifestando. I sintomi sono simili ma non coincidono, e nella maggior parte dei casi colpiscono in varie forme l’apparato gastrointestinale. Ma non mancano certo quelli alle vie respiratorie». Positivo, per il responsabile del Servizio vaccinale, il dato relativo al numero di persone già protette. «Negli ultimi due anni la nostra azienda è stata tra le più virtuose, vaccinando il 60 per cento di persone a rischio. I medici di medicina generale proseguiranno fino a fine mese, e l’effetto di copertura ottimale non si avrà prima di 10-15 giorni, ma siamo a buon punto. Vediamo che gli anziani si proteggono di più, forse perché hanno vissuto storicamente le malattie infettive come una tragedia nei decenni scorsi. Quest’anno, inoltre, in accordo con medici di medicina generale, oltre al vaccino antinfluenzale viene offerto alle persone più a rischio anche quello per lo pneumococco».

«Questo perché nell’anziano, il virus della influenza può più facilmente abbassare le difese, con il rischio di polmonite che spesso in questi soggetti può essere fatale. Una campagna ministeriale sposata dalla Regione, e anche questo vaccino è gratuito». Quest’anno l’influenza è riconducibile a quattro ceppi. Si tratta dell’H1N1 modificato nel ceppo Michigan, mentre lo scorso anno il ceppo era di riferimento California; dell’H3N2 del ceppo Hong Kong, uguale a quello dello scorso anno e che diede più fastidio, e in genere quello che ha causato il maggior numero di ricoveri ospedalieri; quindi di due differenti ceppi B. «Vedremo quanto virulenti saranno e quanta barriera farà la vaccinazione», osserva Selle. «E vedremo come si muoverà la curva epidemica. La previsione della costruzione del vaccino viene fatta sulla scorta di ciò che succede nel sudest asiatico, dove geneticamente i virus si autocompongono. E da dove partono e si diffondono prima in Europa e poi in America del nord e infine del sud».

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