«Infiltrazioni mafiose ecco il nuovo protocollo»

Il prefetto Domenico Cuttaia alla giornata della legalità, davanti a 200 studenti Inaspriti i controlli sugli appalti pubblici, sarà interessato anche il settore privato
Di Michele Bugliari
Convegno 'Giornata della Legalità' al teatro Toniolo di Mestre
Convegno 'Giornata della Legalità' al teatro Toniolo di Mestre

«Tra pochi giorni sarà firmato il rinnovo del protocollo di legalità tra le stazioni appaltanti venete per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici. L’accordo sarà rivisitato per permettere una maggiore efficacia dei controlli anti-criminalità». L’ha annunciato il prefetto Domenico Cuttaia, ieri mattina al Teatro Toniolo davanti a duecento studenti delle scuole superiori, nel corso della “Giornata della legalità”, organizzata dalla Camera di commercio nell’ambito delle iniziative di “Legalità a Venezia: ambiente, economia, imprese”. Temi di attualità sia a livello nazionale che nel Nordest dove tante indagini hanno portato alla luce connessioni tra economia e criminalità di stampo mafioso.

Il responsabile della Prefettura ha spiegato che il protocollo firmato il 9 gennaio 2012 a Ca’ Corner, alla presenza dell’allora ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, dal presidente della Regione Luca Zaia, dei prefetti delle sette provincie venete e dei presidenti regionali dell’Upi e dell’Anci, non sarà semplicemente ratificato ma sarà perfezionato per rendere più stringenti i controlli contro le infiltrazioni mafiose negli appalti riguardanti lavori pubblici, i servizi e le forniture.

«I prefetti in accordo con i sindaci e i presidenti delle Provincie», ha spiegato Cuttaia, «potranno decidere di fare controlli quando ce ne sia bisogno anche agli appalti sotto la soglia economica, fissata dal protocollo stesso. Quindi, in futuro, sarà possibile fare controlli sui piccoli appalti che potrebbero nascondere il malaffare ma anche in determinati ambiti territoriali senza particolari vincoli». «Qualcuno si è preoccupato», ha aggiunto il prefetto, «perché ci abbiamo messo tanto a rinnovare il protocollo. Non è che una volta scaduti i due anni l’atto cessi di produrre i suoi effetti. Il punto è che dopo due anni, era necessario un’analisi per valutare l’efficacia dello strumento e per proporne delle modifiche migliorative tenendo conto dei cambiamenti normativi in materia». Il rappresentante del governo a Venezia, inoltre, ha sostenuto la necessità dell’estensione dei controlli antimafia che oggi interessano le pubbliche amministrazioni anche al settore privato. «Per evitare che le aziende vivano i controlli come un fastidio o un’imposizione calata dall’alto», ha affermato Domenico Cuttaia, «è necessario creare un gruppo di lavoro con la Camera di commercio e le associazione degli imprenditori, in modo che le imprese stesse diventino protagoniste della costruzione di un accordo per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose nel settore privato». Il prefetto ha ricordato l’importante accordo con Fincantieri sui controlli degli appalti, a testimonianza del suo impegno in questo fronte.

Il presidente della Camera di commercio Giuseppe Fedalto, infine, ha ricordato l’impegno del suo ente sui temi della legalità.

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