Infezione fulminante stronca un cinquantenne

Scorzè. Alessio Berton è rimasto vittima di un virus, una decina di giorni fa i primi sintomi. Il dolore di familiari e amici: «Era una persona meravigliosa»
SCORZÈ.  Una morte fulminea, un’infezione virale che in dieci giorni non gli ha lasciato scampo. Martedì mattina all’ospedale di Dolo si è spento Alessio Berton, 50enne di Scorzè e conosciuto non solo nel suo comune, dove arriva da una nota famiglia di fruttivendoli, ma pure nel Trevigiano per via della sua attuale professione: corriere espresso. Avrebbe compiuto 51 anni venerdì prossimo.
 
Un uomo tranquillo, sempre sorridente, mai sopra le righe, vittima di un virus manifestatosi all’improvviso e divenuto letale. Berton aveva accusato dei segni di debolezza una decina di giorni fa dopo un periodo un po’così; nessun affaticamento dovuto al periodo ma, quando è andato a farsi visitare, i medici gli hanno riscontrato l’infezione. Un’infezione brutta, tanto da toccargli organi vitali interni, soprattutto un rene, rimasto bloccato. E poi la voce era flebile, affaticata. Negli ultimi giorni il quadro clinico sembrava essere migliorato. Invece nell’arco di poche ore, la situazione è precipitata e martedì il suo cuore ha cessato di battere. Non era sposato e viveva in centro a Scorzè con la mamma Silvana. Lascia anche la sorella Roberta, il cognato Paolo e il nipote Marco. Era rimasto orfano del padre Siro nel 2004. La famiglia è molto nota a Scorzè; proprio il papà aveva un negozio di frutta e verdura in via Martiri della Resistenza, appena dietro al municipio. 
 
Prima di arrivare a essere un corriere espresso per la Gls, occupandosi soprattutto dell’area di Zero Branco, era stato operaio alla ditta Favaro sempre dello stesso comune ma anche svolto altre professioni. I messaggi di queste ore sulla sua pagina Facebook sono molti e tutti hanno un filo conduttore: la bontà.
 
«Ho avuto l’onore di conoscere e lavorare», si legge «con l’uomo più buono del mondo», ma ancora «domenica ti abbiamo visto con la stessa gioia di sempre, il tuo solito sorriso e la battuta pronta. Nonostante la stanchezza eri sempre tu. Ti vogliamo bene, vola alto», «Triste ma triste questa giornata. Alessio era l’unica persona che per 13 anni è entrata dal portone del capannone dove lavoro sempre con il sorriso e mai arrabbiato. Non esiste persona che non ti voglia bene». Sconvolti anche i suoi amici di Scorzè, quelli della classe 1966, che hanno messo una foto del ritrovo fatto giusto un anno fa: oltre a essere presenti alle esequie, ordineranno delle messe in suo suffragio. Il funerale si svolgerà oggi alle 16. 30 nella chiesa di Scorzè. 
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