Infermieri specializzati sbarcano in Inghilterra

Da un’idea nata quasi per caso, un paio di anni fa, è nata un’iniziativa che sta permettendo a molti infermieri ancora in “lista d’attesa” di realizzarsi all’estero. Ritorna da ieri, infatti, con...
Marghera: camper Luigino schiavon
Marghera: camper Luigino schiavon

Da un’idea nata quasi per caso, un paio di anni fa, è nata un’iniziativa che sta permettendo a molti infermieri ancora in “lista d’attesa” di realizzarsi all’estero. Ritorna da ieri, infatti, con iscrizione fino al 28 febbraio, la possibilità di essere reclutati tramite Ipasvi (infermieri professionali assistenti sanitari vigilatrici d’Infanzia) del collegio di Venezia per approdare al “Lancashire Teaching Hospitals NHS Foundation Trust” (specializzato in tumori, neuroscienze, mobilità e riabilitazione, urologia e ustioni e dermatologia) che riapre la porta ai professionisti italiani.

L’offerta inglese è per personale “fortemente motivato, disposto a far parte dello staff dell’ospedale e migliorare nuovi servizi. E il Lancashire Teaching Hospitals chiede infermieri sia con esperienza che appena laureati a cui offre programmi di inserimento, tutoraggio e sostegno, opportunità di tirocinio e sviluppo e anche quella di rotazione in diverse specializzazioni.

L’offerta è allettante; salario iniziale di circa 17.794 sterline (poco meno di 24mila euro a salire fino a 28.000 euro), un corso d’inglese e una formazione iniziale, che include il controllo delle infezioni, la salute e la sicurezza, assistenza di rilocazione. 39 ragazzi sono già partiti e gli inglesi a marzo torneranno giù per un’altra selezione.

«La scelta mira a portare in Inghilterra un gruppo coeso della stessa appartenenza», spiega Luigino Schiavon, presidente del collegio Ipasvi di Venezia, «si tratta di tre ospedali tra Manchester e Liverpool, ma altri ospedali stanno già percorrendo la stessa strada».

Dopo sei mesi di apprendistato il contratto sarà a tempo indeterminato. «Una conferma importante», conclude il presidente, «perché rappresenta un riconoscimento per i nostri professionisti non a scatola chiusa, ma, dopo aver testato sul campo, le loro capacità. E per chi vorrà aderire sarà anche un’opportunità per confrontarsi con nuovi sistemi e affrancare le competenze linguistiche che saranno sempre più utili al rientro in Italia. Dispiace solo che mentre nel sistema sanitario inglese si assumano infermieri qui a livello veneto e nazionale sono praticamente fermi».

I nuovi colloqui si terranno a marzo nella sede del collegio Ipasvi di Venezia, dureranno circa due ore e prevedono, oltre al controllo della documentazione, una prova scritta di calcolo, una discussione di gruppo, un colloquio individuale e la discussione di un caso clinico.

Gian Nicola Pittalis

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