Infermieri in Inghilterra primi colloqui a ottobre

Tre ospedali d’Oltremanica cercano professionisti italiani: l’esame ai veneziani nella sede Ipasvi di piazzale Da Vinci, ottima occasione per i neolaureati
Di Simone Bianchi
INFERMIERI IN CORSIA DURANTE IL TRASLOCO RIORGANIZZAZIONE ALL'OSPEDALE UMBERTO PRIMO DI MESTRE...TESTATINA LA NOSTRA SALUTE Corsia di un ospedale padovano In alto: Claudio Rizzato dei Ds e Margherita Miotto, di Ipv. A destra: l'assessore Fabio Gava
INFERMIERI IN CORSIA DURANTE IL TRASLOCO RIORGANIZZAZIONE ALL'OSPEDALE UMBERTO PRIMO DI MESTRE...TESTATINA LA NOSTRA SALUTE Corsia di un ospedale padovano In alto: Claudio Rizzato dei Ds e Margherita Miotto, di Ipv. A destra: l'assessore Fabio Gava

Inizieranno a ottobre i colloqui per gli infermieri veneziani che vorranno tentare la carta inglese per trovare un posto di lavoro. Il Collegio provinciale dell’Ipasvi si farà intermediario, e ospiterà nella sua sede di piazzale Leonardo da Vinci la commissione esaminatrice che arriverà dall’Inghilterra per valutare le candidature. È questo il nuovo fronte che si apre per gli infermieri non solo veneziani, ma italiani in genere, venendo ritenuti tra i migliori e più preparati al mondo. E dopo l’esperimento dello scorso anno con la Germania, che però non ha riservato grandi soddisfazioni, stavolta la terra d’Oltremanica potrebbe essere più produttiva e accogliente per chi riuscirà a superare i colloqui.

«Stiamo dando visibilità a questo rapporto», spiega il responsabile provinciale dell’Ipasvi, Luigino Schiavon, «poi si arrangeranno i colleghi infermieri nell’iter che verrà. Ricordandoci come venivano accolti in Italia gli infermieri sudamericani e romeni, vogliamo evitare brutte situazioni ai colleghi, cercando di garantire chi va all’estero per lavoro. Gli infermieri italiani sono un prodotto eccellente, chiavi in mano, e in Inghilterra possono esercitare il loro ruolo che non ha tutte le limitazioni di mansioni incontrate invece in Germania dove i 22 veneziani che ci sono andati non hanno tutti avuto esperienze soddisfacenti. Ma in questo caso è diverso: ci sono tre ospedali, per un totale di 1.500 posti letto, che cercano personale italiano, in un Paese dove il 40 per cento degli addetti sanitari è straniero, mentre in Italia siamo all’1,2 per cento».

Chi verrà scelto dal sistema sanitario nazionale inglese avrà il viaggio e il primo mese di affitto pagato, con uno stipendio simile a quello che percepirebbe in Italia. Una situazione ideale soprattutto per i neolaureati che, a Venezia sono stati 170 all’anno nell’ultimo biennio, con il 30 per cento di disoccupati. Quindi un’ottantina di ragazzi che potrebbe fare un’esperienza formativa anche in termini di crediti e di lingua per il futuro. «Una sorta di Erasmus di lavoro che potrebbe anche portarli a restare in Inghilterra», aggiunge Schiavon. «Non abbiamo voluto che agenzie specializzate si aggiungessero in questa trattativa, facendo in modo che gli infermieri si confrontino a ottobre direttamente con la commissione esaminatrice. Invece di restare a casa o di fare volontariato non retribuito, in questo modo il personale senza impiego potrebbe trovare un lavoro consono alle proprie mansioni. Ci auguriamo che i disoccupati di settore abbiano soddisfazione in questo».

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