Infarto in bici, 52enne di Noale rianimato da altri ciclisti
NOALE. Stava salendo lungo la presa numero 20 del Montello, nel Trevigiano, quando all’improvviso s’è sentito male. Ha gridato “Aiuto, aiuto” ed è caduto in bicicletta. Per fortuna, dietro di lui, c’era un gruppo di ciclisti che a turno si è alternato nel massaggio cardiaco finché non è arrivato l’elicottero del 118 con il medico che l’ha defibrillato e stabilizzato.
Ora il ciclista M.M., 52 anni di Noale, è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. È grave ma ci sono speranze perché possa sopravvivere.
Il fatto è avvenuto ieri mattina. Siamo in via Bongiovanni a Biadene, frazione di Montebelluna, in altre parole la presa 20 del Montello. È una strada molto frequentata nei fine settimana dagli appassionati di bicicletta.
Poco dopo le 9 il dramma. Un ciclista, mentre sotto sforzo sta affrontando la parte finale della salita, all’altezza della curva che porta al tratto pianeggiante dell’osteria Al Cavallo, si sente male e cade in bicicletta. Un gruppo di ciclisti che lo sta seguendo capisce subito la gravità del momento. Mentre qualcuno lancia l’allarme al 118, i ciclisti a turno si alternano a effettuare il massaggio cardiaco al ciclista a terra.
La situazione è molto grave. Per circa venti minuti il ciclista viene sottoposto al massaggio cardiaco in strada finché sul posto non atterra l’elisoccorso del 118. A quel punto è il medico a prendere in carico il ciclista colpito dal malore.
Per tenerlo in vita usa il defibrillatore, riuscendo così a salvarlo. Poi, una volta stabilizzato in barella, il ciclista viene trasportato all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove ora si trova ricoverato in Unità coronarica. La prognosi al momento resta riservata.
Testimone del fatto la madre della titolare dell’osteria Al Cavallo di Biadene. «Quel povero ciclista», racconta, «stava terminando la salita quando a un certo punto qualcuno l’ha sentito gridare “Aiuto, aiuto”. Lo si è visto passare dalla parte destra della carreggiata a quella sinistra e poi cadere a terra. Devo dire che sono stati bravi i ciclisti che per venti minuti, senza sosta, l’hanno tenuto in vita con un continuo massaggio cardiaco. Li ho anche ringraziati perché sono stati davvero bravi».
Nelle prossime ore la speranza che dal Ca’ Foncello arrivino buone notizie. —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia