Individuati i mendicanti che chiedevano il pizzo

Denunciati dalla polizia, sono due romeni: dovranno rispondere di estorsione Sorpresi mentre si facevano dare l’elemosina da un clochard sul ponte dei Zogatoli
Di Carlo Mion

Individuati e denunciati, dalla polizia, i due mendicanti che con le minacce si sono fatti consegnare l’elemosina raccolta da un senzatetto veneziano che solitamente si posiziona sul ponte dei Zogatoli. Si tratta di due romeni di 61 e 33 anni che devono rispondere di estorsione. Sono stati individuati grazie a un video postato su Facebook.

Nei giorni scorsi, ai poliziotti del commissariato “San Marco” sono giunte diverse segnalazioni riguardanti la presenza di un filmato postato su Facebook riguardante l’aggressione di un mendicante nel centro storico veneziano ad opera di due uomini che con violenza ed intimidazione si facevano consegnare del denaro dalla vittima. Denaro che l’uomo aveva raccolto con le elemosine che passanti e residenti gli avevano lasciato.

L’indagine degli agenti del commissariato di Fondamenta San Lorenzo consentiva di accertare che il fatto era vero ed era accaduto venerdì 23 maggio. La vittima è G.G., 54 anni, domiciliato in città, con gravi problemi psichici, in cura in strutture sanitarie territoriali. È conosciuto da tutti e tutti lo aiutano come possono sia con cibo che con vestiti, ma soprattutto con l’elemosina che lui chiede, in particolare, nella zona di San Lio.

Grazie alla collaborazione dell’autore del filmato, sono stati individuati i due malfattori: si tratta di due romeni, di etnia rom, che vivono di accattonaggio lungo le calli del centro storico. Sono: S.D., di 33 anni e D.G., di 61 anni. In Italia sono senza fissadimora, con precedenti per reati contro il patrimonio e il rispetto delle disposizioni del questore. Anche loro vivono di accattonaggio e c’è il sospetto che siano usati da altri rom che li sfruttano obbligandoli a chiedere l’elemosina.

Alla fine i romeni, che al momento dell’estorsione erano in compagnia di una donna, sono stati denunciati per il reato di estorsione.

I poliziotti del commissariato continuano le indagini. Infatti vogliono capire, come del resto la Procura, se i due si sono resi protagonisti di altri episodi simili. Ma non solo. Infatti c’è il sospetto che i due vengano sfruttati da altri romeni che li accompagnano sul posto di accattonaggio. In sostanza c’è il forte sospetto che ci sia un vero e proprio racket dell’elemosina che controlla i vari accattoni che si sono spartiti la città e la terra ferma. Gente che sfrutta i romeni di etnia rom che vivono sotto ai cavalcavia e nei luoghi abbandonati di Marghera.

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