Indirizzo di casa sbagliato, l’Inps non paga la malattia

Il medico fiscale suona alla porta, ma non trova il paziente perchè sul certificato per il datore di lavoro e dell’Inps, è riportato l’indirizzo di residenza o domicilio sbagliato. Un problema che...

Il medico fiscale suona alla porta, ma non trova il paziente perchè sul certificato per il datore di lavoro e dell’Inps, è riportato l’indirizzo di residenza o domicilio sbagliato. Un problema che purtroppo si è verificato già parecchie volte, nella nostra provincia, per il semplice fatto che l’archivio informatico a disposizione dei medici di base non viene aggiornato in tempo reale sulle variazioni di residenza e domicilio dei pazienti. Il risultato, è stato il mancato indennizzo della giornata di malattia.

Da qui, l’Ordine dei medici provinciale ha lanciato un appello ai colleghi, tramite il proprio sito internet, affinché vigilino e chiedano sempre ai pazienti se la residenza è variata. «Non è giusto accusare qualcuno in particolare – sostiene il presidente dell’Ordine dei medici provinciale Maurizio Scassola – Da parte loro i medici hanno mille cose cui pensare, che può anche capitare di dimenticarsi di chiedere a tutti i pazienti se si trovano a casa loro o altrove, se magari abitano da soli e necessitano di assistenza. Dall’altro, anche i malati dovrebbero ricordarsi di avvisare, ma a volte non ci pensano».

Il problema viene quindi “girato” a Comune e Asl 12. «Da tempo chiediamo che si trovi un sistema informatico per collegare l’anagrafe comunale e l’archivio dell’azienda sanitaria a quello dei medici di famiglia – spiega Scassola – invece questo buco del sistema sta creando parecchi disagi. A rimetterci, anche in buona fede, sono i lavoratori che si ammalano e perdono la copertura quotidiana della malattia. L’Inps fa bene ad agire, ma non devono essere individuati solo i medici quali colpevoli di questo disservizio. Chiediamo la collaborazione di tutti coloro che possono migliorare questa situazione».

Quando infatti il medico di base rilascia il certificato al paziente, sopra vi compare l’indirizzo conosciuto e indicato dal malato. Questo arriva poi al datore di lavoro e all’Inps. In caso di visita fiscale, il medico incaricato per forza di cose raggiunge quell’indirizzo, ed ecco che nasce il problema. Con tutte le ricadute sul lavoratore ammalato. Ed ecco che, nell’ultima seduta della Commissione Ricorsi del Comitato provinciale dell’Inps, si è discusso del problema con successiva segnalazione all’Ordine dei medici, e nota di sensibilizzazione verso tutti i medici di famiglia.

Simone Bianchi

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