Indennità non pagate La Uil fa causa al Comune

San Donà. Una cinquantina di dipendenti attende le spettanze di sei mesi L’assessore Menazza: «Senza accordo non sono stati disposti gli incarichi»
COLUCCI FGAVAGNIN MUNICIPIO SAN DONA DI PIAVE
COLUCCI FGAVAGNIN MUNICIPIO SAN DONA DI PIAVE

Azione legale contro il Comune, la Uil mette a disposizione gli avvocati per le mancate indennità specifiche non riconosciute ai dipendenti. Le indennità sono del primo semestre 2013. Si tratta di una cinquantina di casi che attendono il pagamento delle indennità in questione. Lo ha comunicato ufficialmente il segretario provinciale, Mario Ragno. Mentre le altre sigle sindacali per il momento non si esprimono, la Uil, in prima linea da mesi su questa spinosa questione, invocando una risposta che a questo punto deve essere politica come ha precisato a suo tempo il sindacato. La macchina amministrativa è sempre più costosa. Già il numero dei dipendenti in questi anni è stato notevolmente ridotto, attualmente attestato a 180, e probabilmente ci saranno nuovi tagli o trasferimenti all'orizzonte. Una riorganizzazione, che si impone alla luce dei tanti vincoli imposti ai Comuni a fronte di casse sempre più vuote e con un "welfare" molto pesante per aiutare le famiglie in difficoltà. Il personale, dopo le tensioni che avevano accompagnato l'ultimo mandato con la precedente giunta, sperava in una svolta. In discussione, infatti, c'è anche il contratto integrativo aziendale che non è ancora stato sbloccato per la totalità dei dipendenti, mentre sono state evidenziate le disparità di trattamento con le posizioni organizzative e i dirigenti, che viaggiano su altri pianeti e stipendi. «La precedente amministrazione non ha raggiunto l'accordo con le parti sindacali e, conseguentemente, ha adottato unilateralmente a maggio le condizioni contrattuali», spiega l’assessore al personale, Valter Menazza, «a causa di ciò per il periodo gennaio-maggio non è stato possibile pagare alcune indennità in quanto non sono stati disposti gli incarichi a causa del mancato accordo. L’obiettivo ora è duplice: non adottare provvedimenti contrari alle normative a tutela dei lavoratori, così come illustrato alle parti sindacali negli incontri di delegazione trattante, né ripetere gli errori che in passato sono stati pesantemente rilevati dalla Corte dei Conti e che hanno creato profonde tensioni nel personale», aggiunge, «il contratto decentrato andrà definito e migliorato, in accordo con le organizzazioni sindacali, puntando a nuovi servizi ai cittadini e alle imprese, migliorando i tempi di risposta e l’orario di apertura e non sulla vecchia contrapposizione interna fra figure professionali, che danneggia l'immagine del dipendente pubblico». «Rispettiamo le scelte di tutte le organizzazioni sindacali», conclude l’assessore, «ma le importanti competenze e professionalità meritano di essere valorizzate adeguatamente».

Giovanni Cagnassi

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