Indagine della Capitaneria sulla vera distanza della "Sunshine" dalla riva

Sono sul tavolo del pubblico ministero Francesca Crupi sia l’esposto del Codacons sul passaggio ravvicinato in Riva Sette Martiri della nave da crociera il 27 luglio scorso per il reato di inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione sia l’esposto del Comitato Cruise Venice per procurato allarme e simulazione di reato nei confronti di chi il giorno successivo aveva lanciato un allarme definito «un imbroglio, un caso artificiosamente creato, evocando la tragica disgrazia della Costa Concordia». E’ evidente che il primo passo che muoverà la rappresentante della Procura sarà quello di capire che cosa è accaduto e muovendo dalla ricostruzione del fatto il più esattamente possibile distribuirà torti e ragioni, che in questo caso potrebbe voler dire l’iscrizione sul registro degli indagati per questi o quelli.
Il 29 luglio scorso il Codacons comunicò l'intenzione di inviare l'esposto. «Chiederemo alla Procura», aveva riferito il presidente Carlo Rienzi, «di accertare i fatti denunciati, aprendo un’indagine per attentato alla sicurezza dei trasporti e pericolo di naufragio, e di accertare le responsabilità non solo della Carnival, ma anche della Capitaneria di Porto». Rienzi aveva ricordato che «non è la prima volta che il Codacons denuncia le navi da crociera che attraversano il bacino di San Marco e i pericoli insiti nel passaggio vicino alla riva di questi giganti dei mari». «Una prassi che tuttavia», aveva concluso Rienzi, «sembra destinata a proseguire, senza alcun intervento da parte delle autorità competenti. Per questo chiederemo domani alla Procura di Venezia di disporre il sequestro di tutte quelle imbarcazioni da crociera che eseguiranno "inchini" e passeranno a pochi metri dalla riva veneziana». «Attorno alle 11 e 15 di oggi», aveva dichiarato l'assessore Bettin, «la Carnival Sunshine, oltre 102 mila tonnellate di stazza, lunga 272 metri e larga 35 e alta 62, una della grandi navi da crociera che quotidianamente in questa stagione partono o arrivano a Venezia, secondo le testimonianze che ci sono giunte, è passata a non più di una ventina di metri da Riva dei Sette Martiri, come si vede dalle foto. Secondo i testimoni, l'impressione è che si sia trattato di un errore di manovra, che tra l'altro ha stretto tra nave e riva un vaporetto».
La Carnival si era affrettata a smentire, sostenendo che la nave era passata a 72 metri dalla Riva, come rivelavano gli strumenti di bordo. Una distanza che ora il pubblico ministero avrebbe verificato essere corretta, ma il magistrato avrebbe chiesto alla Capitaneria di porto di controllare se i 72 metri per una nave da oltre 100 mila tonnellate di stazza sia una distanza di sicurezza o meno. Il pm Crupi dovrà anche vagliare quello che il presidente del Comitato Cruise Venice Massimo Bernardo sostiene nel suo esposto e cioè che «La nave ha sempre seguito la rotta che gli è stata indicata dalla Capitaneria di Porto, non ha mai sfiorato la riva stringendo pericolosamente un vaporetto dell'Actv, non vi è mai stato un inchino nè alcuno struscio. Non ha mai scodato e non ha preso male la manovra, non si è inclinata verso riva». In un ulteriore comunicato di ieri il Comitato polemizza con l’assessore Gianfranco Bettin e con il consigliere comunale Beppe Caccia, i quali avevano sostenuto di essersi sentiti calunniati dalla affermazioni degli esponenti del Comitato. «Sarà il magistrato a valutare l’eventuale ipotesi di calunnia» scrivono.
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