«Incrocio mortale, presto con il bando»

L’incrocio della morte ha un ritmo di incidenti che fa paura, tra feriti e morti. «Quasi due all’anno», dice il presidente della Municipalità di Mestre, Vincenzo Conte, che si lascia andare a uno sfogo: «Se Chisso fosse rimasto assessore, probabilmente l’intervento sarebbe già stato fatto». L’incrocio è quello tra la regionale 14 e via Porto di Cavergnago.
L’ultimo incidente mortale risale a sabato 17 dicembre, la vittima si chiamava Franca Funes, aveva 80 anni. C’è un progetto, realizzato da Veneto Strade che da tempo sta prendendo polvere nei cassetti che prevede, esattamente come è stato fatto per via Pasqualigo, la realizzazione di una corsia di immissione per la svolta a sinistra in via Porto di Cavergnago, sia in direzione di Venezia che in direzione di Treviso. Un intervento che doveva partire anni fa, prima che la giunta Orsoni cadesse a causa dell’inchiesta sul Mose, prima che l’ex assessore alla Mobilità, Renato Chisso, finisse in galera. Un progetto che da allora è rimasto congelato, nonostante sia già stato finanziato dalla Regione con uno stanziamento di 2,2 milioni di euro. L’ultima promessa risale al 22 dicembre, presentata come una sorta di regalo di Natale: entro il 15 gennaio 2017 il bando di gara per la messa in sicurezza, dopo i contatti tra il sindaco Luigi Brugnaro e l’amministratore di Veneto Strade, Silvano Vernizzi. Ieri, sul sito di Veneto Strade, del bando per la realizzazione delle corsie di immissione, non c'era traccia.
Ed è chiaro che, con le promesse disattese e i ritardi degli ultimi tre anni la guardia dei residenti, riunita in comitato, è molto alta. Per dire: nel dicembre nel 2014 Veneto Strade assicurò che la gara per i lavori sarebbe stata bandita nel gennaio del 2015. Arriverà nei prossimi giorni o bisognerà, ancora, attendere? «Entro la fine del mese dovrebbe essere pronto», spiegavano ieri da Veneto Strade. Ma è chiaro che più si allungano i tempi per il bando, e più si allungano quelli per rendere più sicuro l’incrocio. Ecco perché nell’assemblea convocata dalla Municipalità per venerdì alle 18 nella sala riunioni della Veritas di via Porto di Cavergnago si discuterà anche di una proposta. A presentarla, davanti ai rappresentanti della Municipalità di Mestre e del Comune, sarà Marco Funes, nipote della vittima dello scorso 19 dicembre, e responsabile della Venezia Soccer Academy, la scuola di calcio del Venezia dedicata ai più piccoli, che si allenano nel vicino impianto sportivo del Taliercio. Tra le vittime dell'incrocio, nel settembre del 2012, anche Federica D’Este, morta in un incidente proprio mentre stava andando a prendere il figlio al campo.
«L’unica soluzione è impedire la svolta a sinistra per chi arriva da San Giuliano e per chi arriva dalla tangenziale», spiega Marco Funes, «non è possibile aspettare di realizzare le corsie di immissione per intervenire. Si tratterebbe di una soluzione temporanea in attesa dell’inizio dei lavori per rendere più sicuro l’accesso a via Porto di Cavergnago dalla strada regionale».
Il divieto di svolta, una sorta di parziale chiusura dell’incarico, permetterebbe quindi di evitare le interferenze tra chi svolta e chi percorre il rettilineo, allontanando il pericolo di incidenti. «Per imboccare la strada» prosegue Funes, «basterà proseguire su via Martiri, in una direzione o nell’altra, e raggiungere le vicine rotatorie per fare inversione a U». Un’ipotesi su cui si è acceso il dibattito, tra chi crede che sia una soluzione percorribile, e che ritiene che questa misura tampone finirà per allontanare ancora di più i lavori per la messa in sicurezza. «L’assemblea di venerdì», dice Conte, «è il luogo ideale per discuterne». Tra i temi da affrontare anche la contestuale realizzazione della pista ciclabile.
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