Incredulità e dolore tra familiari e amici del motociclista

A Martellago il funerale del 48enne che è morto in Austria Era precipitato in un fiume dopo aver colpito il guardrail

MARTELLAGO. Tanta commozione ieri per l’addio a Michele Angiolelli, il 48enne di Robegano che sette giorni prima aveva perso la vita in un incidente stradale in moto in Austria. La chiesa di Martellago si è riempita di parenti, amici e colleghi di lavoro della Idronova di Salzano.

Con loro i quattro figli e la compagna Valeria con cui abitava in via Verdi. È stata una cerimonia sobria, semplice, officiata dal parroco don Francesco Garofalo, dove l’incredulità della gente per quanto successo era ancora ben viva. La salma dell’uomo era arrivata solo poche ore prima dalla Carinzia, la regione dov’è avvenuta la tragedia.

«Dobbiamo avere un orizzonte vasto», ha detto don Francesco nell’omelia, «per capire i sentimenti che abbiamo dentro. E questo orizzonte si chiama speranza. Dio vuole due cose: che siamo in comunione tra noi e con lui. Vuole asciugare le lacrime ed eliminare la morte. Affidiamo Michele al cuore grande di Gesù, che è venuto tra noi per fare la volontà del Padre perché ogni vita è preziosa».

Ma c’era ancora tanta incredulità per quanto successo all’idraulico; appassionato di sport e moto, sabato 28 aprile era salito in sella per raggiungere degli amici vicino a Monaco, in Germania. Il suo rientro era previsto per domenica sera. Invece nel pomeriggio, durante il viaggio d’andata, alle porte di Salisburgo, si è consumato il dramma. In località Trebesing in un tratto dove la B99 corre parallela al fiume Lieser, affrontando una curva a sinistra, ha urtato il guard-rail, oltre il quale c’è una scarpata che scendeverso l’alveo del corso d’acqua.

Nell’urto Angiolelli è piombato più sotto e la corrente ha trascinato a valle il corpo per un paio di chilometri, finché si è fermato su una roccia in mezzo al fiume. All’incidente ha assistito una donna 37enne del posto, anch’essa motociclista intenta a percorrere la direzione inversa dell’uomo. È stata lei a lanciare l’allarme, permettendo ai soccorsi di dare tutte le indicazioni e poi dove andare a recuperare il corpo. Quando è stato ritrovato, per l’idraulico non c’erano più speranze e i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso. La salma di Angiolelli sarà cremata.

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