Incontro sull’Islam «Ora conosciamoci»

SPINEA. «La cultura e la religione non camminano per strada, per strada si incontrano solo persone e la relazione tra persone è l’unico strumento efficace per superare il pregiudizio». Ne sono...

SPINEA. «La cultura e la religione non camminano per strada, per strada si incontrano solo persone e la relazione tra persone è l’unico strumento efficace per superare il pregiudizio». Ne sono convinti i relatori che sabato sera hanno tenuto incollata fino alle 23.30 una platea di 250 persone riunite al cinema Bersaglieri di Spinea.

L’incontro sul filo dell’attualità dal titolo “L’Islam tra cronaca e realtà” è stato organizzato dal Centro culturale Islamico Salam con il Comune (in prima fila il sindaco Silvano Cecchin e l’assessore Mainardi). Relatori Tanji Bouchaib, presidente della Federazione Islamica del Veneto, Zidane El Amrani, docente al master di studi sull’Islam d’Europa a Padova, don Bruno Baratto incaricato per il dialogo tra cristiani e musulmani per la Diocesi e ancora Hind Talbi, studentessa di Scienze politiche a Padova e Ajar, studentessa a Bologna. A coordinare la serata la giornalista Marta Artico. Per primo ha preso la parola Milad Mokhtari, segretario del Centro Salam. Una serata che ha toccato alcuni temi più caldi, sfatando molte etichette e accezioni scorrette in uso, come la confusione tra islam e islamismo.

«La tolleranza», ha spiegato il professor Zidane, «presume un gruppo minoritario, la società civile predilige la reciprocità. Giovanni Polo II diceva che le culture sono dei muri, chi cerca la cultura trova l’ostacolo, chi cerca la persona trova il dialogo. Il tranello in cui si cade è quello di elevarsi a rappresentante di qualcosa, che può essere una religione, islam come cristianesimo, allora sì la cultura diventa un ostacolo». Bouchaib ha posto l’accento sulla necessità di far vedere il bello dell’Islam, don Bruno sulla necessità di conoscere di più e più a fondo i nostri vicini.

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