Incontro-scontro al supermarket tra assessore e delegato sindacale

D’Este avrebbe annunciato ripercussioni nei confronti di Bulla (Uil) dopo l’ultimo consiglio comunale Lettera del sindacato a Brugnaro ma il titolare della Sicurezza nega e prepara una relazione sui fatti
Di Francesco Furlan
Foto Agenzia Candussi/Baschieri/ Mestre, Novotel/ "Gioco Legale: parliamone a carte scoperte" approfondimento sul gioco - nella foto: Giorgio D'Este ass. sicurezza comune di Venezia
Foto Agenzia Candussi/Baschieri/ Mestre, Novotel/ "Gioco Legale: parliamone a carte scoperte" approfondimento sul gioco - nella foto: Giorgio D'Este ass. sicurezza comune di Venezia

Un primo e vivace confronto c’era stato all’ultimo consiglio comunale a Ca’ Farsetti: l’uno a urlare da dietro le transenne con i lavoratori e l’altro a ribattere dalle poltrone della giunta. Che tra i due non ci sia feeling si era già capito in quella circostanza. Un paio di settimane fa, Gian Piero Bulla, delegato sindacale della Uil, e Giorgio D’Este, assessore alla Sicurezza, si sono incrociati fuori dal palazzo, per caso, nelle corsie del supermercato del centro commerciale Polo, a Zelarino. Su che cosa sia accaduto i punti di vista dei protagonisti divergono. Ma certo è che c’è una lettera, inviata tra gli altri al sindaco, che sta facendo discutere.

Sulla scrivania di Luigi Brugnaro è arrivata l’altro giorno e a firmarla è il segretario generale della Uil, Mario Ragno. Nella lettera, il cui oggetto è “Richiesta chiarimenti”, si fa riferimento all’incontro tra D’Este e Bulla. Vi si legge che l’assessore, «avendo riconosciuto il rappresentante dei lavoratori, coglieva l’occasione per “ingaggiare” un diverbio verbale provocatorio e pretestuoso».

Inoltre «al termine della querelle, velatamente ma non troppo, l’assessore lasciava presagire certe ripercussioni nei confronti del delegato stesso». Un comportamento che Ragno nella sua lettera definisce come «di basso profilo ma soprattutto altamente intimidatorio a prescindere di qual si voglia rappresentante dei lavoratori, legalmente eletto, subisca tale vessazione». E ancora: «Lo scontro tra posizione diverse può essere anche molto duro, ma mai deve andare fuori degli spazi legittimi e nei tempi di vita propria», scrive Ragno.

Lo scorso 16 agosto Bulla, dipendente dell’ufficio Sport di Ca’ Farsetti, si trovava al centro Polo di Zelarino assieme alla moglie. «L’assessore mi è venuto addosso volontariamente», ricostruisce. Poi è cominciata la discussione, conclusa dopo poco con questa frase - secondo la ricostruzione di Bulla - pronunciata dall’assessore: «So io che provvedimenti prendere».

Una versione dei fatti però che viene almeno in parte smentita dal secondo protagonista, l’assessore D’Este, che sulla vicenda sta preparando una relazione da presentare al sindaco Brugnaro. «Quel che è successo lo spiegherò nel dettaglio nella relazione che sto preparando, in base alla quale il sindaco deciderà come rispondere», spiega D’Este, «ma le cose non sono andate proprio come raccontano i sindacalisti. Non è successo nulla di più di quanto era già accaduto in consiglio comunale, non credo che nel richiamare un dipendente alle proprie responsabilità ci sia qualcosa di strano. Ma spiegherò tutto nella mia relazione».

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