Incidenti stradali e abusi edilizi, in arrivo il drone
Anche un drone entrerà presto nella dotazione della Polizia municipale veneziana. Nel bilancio 2017, infatti, ci sono circa 15 mila euro destinati all’acquisto con una regolare gara d’appalto di un drone che verrà utilizzato per riprese dall’alto per realizzare un sistema topografico di rilevamento dei sinistri stradali e per agevolare, in generale, il lavoro della Polizia giudiziaria che si occupa per esempio anche della caccia agli abusi edilizi. Così come ci conferma il comandante della Polizia municipale Marco Agostini presto a Venezia e Mestre in caso di incidente vedremo alzarsi in volo il drone che aiuterà, per fare qualche esempio, i vigili impegnati nel rilevare incidenti. Dall’alto il drone può eseguire le misure della scena dell’incidente. «In questo modo potremo ridurre i tempi di attesa per chi è bloccato nel traffico davanti ad un incidente perché si accelerano i tempi per i rilievi utilizzando le riprese dall’alto effettuate dal drone. E anche nel caso di verifiche su un abuso edilizio, si potrà utilizzare il drone per riprese dall’alto utilizzabili sempre dagli operatori della Polizia giudiziaria», spega Agostini. All’utilizzo del drone saranno addestrati tre agenti che dovranno svolgere un corso di aggiornamento specifico per imparare l’utilizzo del dispositivo e anche per ottenere il patentino per poterlo maneggiare ed utilizzare.
I droni, infatti, non si possono far sollevare in cielo senza un patentino. Di certo l’occhi elettronico volante non sarà utilizzato per il controllo di piazze affollate, come la piazza San Marco piena di gente per il Carnevale, precisa Agostini, visto che il sorvolo sulla piazza, per esempio, non è consentito per motivi di sicurezza e in passato ne hanno fatto le spese turisti stranieri, in particolare americani, che pensavano di potersi regalare video mozzafiato dell’area marciana e quando i dispositivi, per una avaria, sono caduti sui masegni di piazza San Marco, sono incappati nelle sanzioni proprio della polizia locale.
Da tempo la polizia municipale veneziana sta innovando le proprie strumentazioni, puntando ad assomigliare sempre di più ad una polizia urbana. Tema, questo, delicato e di scontro tra il comandante e il sindaco e le organizzazioni sindacali. Da mesi le novità si susseguono. Prima la scelta di armare tutto il personale e la causa in tribunale, con un ricorso della giunta, per le vigilesse che hanno chiesto di obiettare all’uso della pistola. Poi la scelta di acquistare anche nove "Skorpio Evo 3", armi semiautomatiche che somigliano a un mitragliatore.
Nelle settimane scorse è stata resa pubblica anche la decisione di acquistare delle videocamere occultabili per "filmare" da lontano e di nascosto eventuali comportamenti illeciti, complete di sistema trasmissione video wi-fi in tempo reale. Macchinari che rendono i nostrani vigili urbani in “007” del capoluogo metropolitano. Ora arriva anche la spesa di poco più di 15 mila euro per il drone che dovrebbe, in questo caso, migliorare il lavoro della polizia giudiziaria e del reparto motorizzato specializzato nei rilievi degli incidenti stradali nella terraferma mestrina. Nei giorni scorsi è arrivato anche il via libera per i lavori di installazione dei nuovi autovelox in via della Libertà e via Martiri della Libertà e all’acquisto di dispositivi di controllo delle targhe direttamente dalle auto di servizio.
Mitia Chiarin
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