Incidente Msc Opera, cinque patteggiamenti
Con cinque patteggiamenti a carico del comandante della “Msc Opera” Carmine Siviero e di altri quattro componenti dell’equipaggio della nave - e con l’archiviazione di ogni accusa per i piloti del porto, i comandanti dei rimorchiatori in azione e altri quattro componenti dell’equipaggio della nave - si è definitivamente chiusa l’inchiesta penale sullo spaventoso incidente nautico che il 2 giugno 2019 vide la prua della Msc Opera “grattare via” con uno schianto la banchina di San Basilio, colpendo violentemente la River Countess, battello all’ormeggio, che stava sbarcando 130 passeggeri.
Risarcita da parte di Msc ogni pendenza con la compagnia armatoriale del fluviale e saldati i costi di ripristino della banchina per l’Autorità portuale, i due pubblici ministero Giorgio Gava e Andrea Petroni quindi hanno aperto la porta al patteggiamento, concordando con le difese (gli avvocati Franchini, Lo Torto, Alessandri e Fasan) pene che vanno da un minimo di due mesi ad un massimo di 5 mesi e 10 giorni. Profili di colpa per naufragio erano stati contestati - in corso di indagine - al comandante Carmine Siviero, del direttore di macchina Alexsandar Mustur, di Petar Vasilev Zhlyakov, Giuseppe Guerracino e Raffaele De Gennaro, tutti dell’equipaggio della nave.
Cosa è accaduto quel giorno dello schianto che i veneziani non dimenticheranno?
Secondo i consulenti della Procura - in estrema sintesi - alle 7.26 un primo guasto nel quadro elettrico aveva mandato in “off” parte del sistema, alimentato da quel momento in poi da una batteria. Ma non venne fatto nulla per risolvere il problema, tanto che alle 8.27 una nuova avaria aveva bloccato il controllo dei motori dalla plancia di comando, si per quanto riguarda il numero dei giri delle eliche sia per il controllo dell’angolo di barra: in questo modo non riuscendo più a rallentare ed arrestare il moto della nave. I due pm hanno ravvisato un «concreto pericolo di naufragio per la motonave River Countess e le altre unità in quel frangente in navigazione lungo il canale della Giudecca, in correlazione al procedere fuori controllo nelle acque lagunari, ad alta velocità, della nave». Ma non si è entrati nel merito delle accuse e delle difese. Il giudice per le udienze preliminari Luca Marini ha, infatti, accolto i patteggiamenti e anche le richieste di archiviazione avanzate dalla stessa Procura nei confronti dei piloti del Porto Stefano Russignan e Vladimiro Tuselli (difesi dagli avvocati Munari e Giorgio Bortolotto), dei comandanti Andrea Ruaro e Giuseppe Adragna al timone dei rimorchiatori Panfido “Angelina C.” e “Ivone C.” (avvocati Marco Vianello e Marianna Tassetto). Nessuna accusa e posizioni archiviate anche per il responsabile della sicurezza Msc Giuseppe De Maio (avvocati Sassi-Bortoluzzi) e altri tre componenti l’equipaggio: l’ufficiale di macchina Catello Buonocore, Eugenio Davide e Filip Vujic (direttore e responsabile delle operazioni). —
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