Incidente mortale sul lavoro due indagati per omicidio colposo

Giuseppe Scaramuzza lavorava in nero e senza protezioni anti-infortuni, il pm ha disposto l’autopsia Nei guai il rappresentante della ditta “Mediterranea” e l’amministratore del condominio di Favaro
Di Giorgio Cecchetti
Incidente sul lavoro in Via Claudia 11 a favaro Veneto. Nella foto la vittima Giuseppe Scaramuzza.
Incidente sul lavoro in Via Claudia 11 a favaro Veneto. Nella foto la vittima Giuseppe Scaramuzza.

FAVARO. Sono due gli indagati per concorso in omicidio colposo e violazione delle norme anti infortunistiche: il rappresentante legale della Mediterranea srl di Marghera, il 46enne Davide Ponciello, e l’amministratore del condominio, il 52enne Antonio Nordio, titolare della No.Vi.Gest. di Zelarino. Ieri il pubblico ministero di Venezia Walter Ignazitto ha dato l’incarico al medico legale Antonello Cirnelli di compiere l’autopsia sul corpo dell’operaio 56enne Giuseppe Scaramuzza, pagato dalla ditta di Marghera e caduto mentre eseguiva alcuni interventi nel condominio di via Claudia a Favaro.

Nel frattempo il rappresentante della Procura ha ricevuto la prima relazione dei carabinieri dell’Ispettorato del lavoro, che hanno compiuto i controlli sulla ditta e che al termine ne hanno sospeso l’attività. Scaramuzza, infatti, stava lavorando in nero e non soltanto quel giorno, eccezionalmente: questa situazione fuori legge durava da due mesi. I carabinieri dell’Ispettorato avrebbero trovato altri dipendenti per i quali Ponciello non pagava i contributi e, naturalmente, neppure l’assicurazione anti infortunistica.

Il medico legale dovrà stabilire la causa della morte di Scaramuzza e, se sarà in grado, anche contribuire a chiarire la dinamica dell’incidente attraverso eventuali lesioni e fratture sul corpo della vittima. Il compito di stabilire che cosa è accaduto toccherà ai tecnici dell’Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’Asl 12. Al momento dell’incidente mortale non c’erano testimoni e, quindi, nessuno ha visto perché l’operaio è caduto dalla scala su cui era salito. Sicuramente non era dotato delle misure di sicurezza necessarie quando si sale su una scala, altrimenti non sarebbe caduto così rovinosamente al suolo, perdendo la vita. La scala ha ceduto? Scaramuzza ha perso l’ equilibrio? A causa del caldo intenso ha avuto un malore ed è scivolato giù? Sono i quesiti ai quali dovranno rispondere i tecnici dello Spisal con il contributo del medico legale incaricato dell’autopsia.

Il pubblico ministero Ignazitto, per ora, ha avvertito il titolare della ditta e il committente dei lavori di nominare un legale di fiducia e, se lo desiderano, anche un consulente tecnico. Evidentemente Nordio è colui che gestisce l’amministrazione del condominio di Favaro: è lui che ha incaricato la “Mediterranea” di eseguire i lavori sull’edificio in via Claudia e, stando alla normativa, sia chi affida gli interventi sia chi li esegue, tra l’altro pagando in nero la vittima, è responsabile di ciò che accade.

Insomma, i due si dividono la responsabilità, perché ognuno dei due ha il dovere di controllare come vengono eseguiti i lavori e se le misure anti infortunistiche vengono adottate o vengono messe da parte.

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