In moto tampona una Porsche, muore a 16 anni: ferita la ragazza con lui

Tragico incidente ad Asseggiano, nella periferia di Mestre, tra via Macello e via Frassinelli. Coinvolti una Porsche e uno scooter: a perdere la vita è il 16enne Gregorio Bertoli di Spinea

Marta Artico
Gregorio Bertoli, morto a 17 anni nell'incidente
Gregorio Bertoli, morto a 17 anni nell'incidente

L’automobilista che sterza per svoltare nella via laterale, il ragazzo sulla moto di piccola cilindrata che arriva da dietro, sulla stessa strada e non può evitare il contatto. Il tamponamento, il volo, l’impatto a terra, i lunghi tentativi di rianimazione.

La vittima 

È morto così, mercoledì sera, 29 gennaio, attorno alle 20.30, Gregorio Bertoli, 16 anni di Spinea. Teatro dell’ennesima tragedia della strada, via Asseggiano, nei pressi del ristorante Ai Tre Garofani.

Il luogo dell'incidente (foto Pòrcile)
Il luogo dell'incidente (foto Pòrcile)

È proprio in quel locale che l’automobilista era diretto. Voleva parcheggiare, aveva cercato inutilmente un posto libero sulla strada principale, quindi l’idea di girare nella prima laterale, via Angiolieri. Rallenta e svolta. Lì lo schianto.

Sulla moto erano in due, il ragazzo alla guida e una ragazza di poco più giovane dietro, ben salda, sulla sella del cinquantino marca Aprilia.

Lei, che abita in zona, è finita all’ospedale, ricoverata all’Angelo di Mestre. Le sue condizioni fisiche non destano particolari preoccupazioni, ma è comprensibilmente sotto choc. Sul posto è arrivato presto il padre, giusto il tempo di guardarsi attorno, incredulo, comprensibilmente agitato, gli occhi sulla moto distrutta e sui soccorsi, poi l’ha raggiunta.

Il Suv contro cui i due si sono schiantati è un grosso e pesante Porsche.

La moto sul luogo dell'incidente (Foto Pòrcile)
La moto sul luogo dell'incidente (Foto Pòrcile)

I soccorsi sanitari sono rimasti a lungo sul posto. Le manovre di rianimazione sono andate avanti per decine e decine di minuti, nel tentativo disperato di salvare il giovane che aveva subito un violentissimo trauma. Non voleva darsi per vinto, il personale del Suem 118 arrivato con ambulanza e automedica. Ha provato di tutto, inutilmente.

Le indagini  

Nel frattempo erano giunti sul posto anche gli agenti della polizia locale. Per bloccare il transito e mettere al sicuro l’intervento medico, e per i rilievi dell’incidente, la raccolta di testimonianze e di dati che serviranno a ricostruire l’esatta dinamica di quanto è accaduto, per stabilire le responsabilità. Come sempre accade, in caso di incidenti gravi - una necessità d’ufficio - l’automobilista è stato sottoposto all’alcol test. Tra le cose da verificare, anche il corretto utilizzo della freccia prima di svoltare.

Gli agenti della polizia locale hanno sentito anche alcune persone, possibili testimoni. Dalle prime informazioni raccolte, pare che il cinquantino arrivasse a forte velocità. Da chiarire anche gli aspetti legati alla guida di quello che è a tutti gli effetti un ciclomotore: la patente specifica e il limite di velocità fissato in ogni caso in 45 chilometri orari, oltre che la questione del passeggero.

Il luogo dell'incidente
Il luogo dell'incidente

Tra le persone che saranno sentite, alla ricerca di testimonianze, ci sarà anche la ragazza.

Sul luogo della tragedia è arrivato anche il presidente della municipalità di Chirignago Zelarino, Francesco Tagliapietra, che ovviamente ha visto da lontano la scena. E ha espresso il cordoglio della comunità per la perdita della giovane vita di questo ragazzo. «Non ci sono parole davanti a queste tragedie», si è limitato a dire.

Non è la prima tragedia della strada per Asseggiano e la gente esprime preoccupazione per la sicurezza di questa strada lunga e troppo spesso insicura.

Il sindaco di Spinea 

«Quando avviene un incidente stradale non è facile parlarne – ha commentato il sindaco di Spinea Franco Bevilacqua –  specie se ci sono delle vittime. Le storie, le vite si intrecciano con il dolore di chi perde un famigliare, se poi questo è un giovane che ha davanti tutto ancora è ancora più difficile. Quindi noi possiamo solo stringerci al dolore della famiglia e degli amici. Da sindaco devo invece ragionare sulle cause dei molti incidenti e come prevenirli o ridurli. Velocità, distrazione, uso di alcool e droghe. Il codice della strada è stato modificato ed adeguato ma per ora sembra che non si vedano i frutti. Io credo che molto si giochi, utilizzando le parole dell'Associazione familiari e vittime della strada, lavorando in modo ogni nostra iniziativa sia volta al raggiungimento di tre obiettivi:prevenire, educare e sensibilizzare».

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