Incidente in campo del Ghetto rabbino capo querela una turista
VENEZIA. Il rabbino capo della Comunità ebraica veneziana Scialom Bahbout (nella foto) ha presentato una querela in Procura per lesioni colpose nei confronti di una turista israeliana, presumibilmente di fede ortodossa e appartenente alla corrente degli Chabad-Lubavitch, un movimento che nel Ghetto di Cannaregio ha preso piede grazie all’arrivo negli ultimi anni in città di molti giovani dagli Stati Uniti, dove la corrente ultraortodossa conta molti adepti che tra l’altro la finanziano generosamente. A rimanere coinvolta in un incidente proprio in campo del Ghetto Nuovo è stata l’anziana moglie del religioso, che ha riportato la frattura del femore di una gamba.
Ecco come sono andati i fatti, sulla base del racconto della signora, che il rabbino ha riportato nella sua denuncia. Stava camminando in campo aiutandosi con il suo bastone, quando dalla direzione opposta alla sua sono arrivate tre donne, una delle quali stava osservando qualcosa alle sue spalle pur continuando a camminare. Non si è accorta dell’anziana che proveniva dalla direzione opposta e le è andata a sbattere contro, facendola finire rovinosamente a terra. Quello che più ha colpito coloro che erano in campo e che sono accorsi anche perché conoscono la signora è stata la reazione della responsabile e delle due donne che erano con lei. Sono rimaste sul posto, ma non hanno aiutato l’anziana caduta a terra, sono rimaste quasi impassibili. Quando poi è arrivata l’idroambulanza del 118 che ha portato la paziente al Pronto soccorso se ne sono andate senza interessarsi di come era andata a finire e senza lasciare le loro identità. Tanto che il rabbino, per recuperare il nome e il cognome della responsabile ha dovuto compiere non poche ricerche e alla fine ci è riuscito e, proprio per questo, la querela negli uffici della Procura della Repubblica è stata presentato alcune settimane dopo il fatto. Adesso, infatti, la signora sta meglio ed è già nella fase della riabilitazione.
Da tempo, ormai, non corre buon sangue tra gli appartenenti alla Comunità ebraica veneziana e gli adepti della setta Lubavitch, anche se sono costretti a convivere in Ghetto. Ci sono stati scontri e discussioni: i giovani statunitensi ortodossi sono più volte intervenuti, ad esempio, per protestare contro alcune turiste, in un caso addirittura israeliane, ritenute troppo scollacciate per entrare nelle sale del Museo ebraico. A capo del movimento a Venezia c’è Ramy Banin, titolare del ristorante «Gam Gam, che la scorsa estate è finito sotto sequestro perché il gestore è accusato di non aver dichiarato al fisco alcun guadagno dal 2008 al 2015.
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