«Incentivi per dire stop alle slot machine nei bar»
Un premio agli esercenti che rinunciano alle slot nei loro locali? Ci sta pensando l’assessore comunale alla sicurezza Giorgio D’Este, rimasto colpito dalla vicenda di Stra dove un barista ha sostituito le slot machine con una libreria di “book crossing”. Una decisione che secondo D’Este va incentivata anche in città. Gli episodi simili non mancano: basta ricordare il premio “Slot Mob” a Stefano Ceolin de “Il palco” di piazzetta Battisti a Mestre che aveva rinunciato alle macchinette nel suo locale, sostituendolo con un vecchio biliardino (finito sulle cronache nazionali per una multa, poi). Il Comune, ammette D’Este, dovrebbe incentivare queste buone azioni di esercenti. «Mi impegno ad una analisi estesa della normativa vigente, oltre che per circoscrivere il fenomeno, per studiare degli incentivi, tributari più che fiscali, che sono una strada che è bene valutare. Parto dal capire con gli uffici se questo è percorribile come strumento», ci spiega D’Este.
«Proporrò la questione in giunta comunale perché bisogna trovare un modo per riconoscere un merito a quanti preferiscono alle slot la creazione di spazi magari riservati alla cultura. Un atteggiamento meritevole di attenzione da parte dell’amministrazione comunale».
L’assessore ribadisce che per arginare il proliferare di sale giochi e scommesse in città, la giunta intende lavorare seriamente su più fronti. «Le leggi dello Stato regolamentano e monitorano con i Monopoli queste attività ma il tema della ludopatia ci vede molto sensibili. Siamo impegnati in una analisi estesa della normativa vigente per circoscrivere il fenomeno. Stiamo valutando in un piano l’attuale distribuzione dei siti che ospitano case di gioco, sale Bingo, pubblici esercizi che ospitano slot. Il libero mercato è una realtà e non è possibile impedire le aperture ma con il regolamento edilizio possiamo mettere dei limiti per impedire che nascano una a fianco dell’altra. E con le forze dell’ordine lavoriamo sulla prevenzione per impedire che questi spazi diventino ricettacolo per attività illecita.
Tutto è ancora oggetto di analisi ma lavoriamo soprattutto su distanze ed orari da limitare, per regolamentare e contenere questo fenomeno». (m.ch.)
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