Incendio doloso alla Segheria Veneta
Fiamme nella notte: in ginocchio l'azienda di lavorazione legno, specializzata nella produzione di tranciati in legno. Risparmiato solo il blocco uffici, dove si trova l'amministrazione della società gestita dall'imprenditore Leonardo Cacco
Da sinistra alcune immagini dell’intervento dei vigili del fuoco di Venezia e Padova (le foto ci sono state gentilmente inviate dai pompieri di Mestre) alla Segheria Veneta di Caselle di Santa Maria di Sala. Prima la lotta contro le fiamme e il capannone del magazzino crollato
CASELLE. Fiamme e crolli nel cuore della notte: un incendio doloso ha distrutto in poche ore la Segheria Veneta di via Grandi, nella zona artigianale e commerciale di Santa Maria di Sala. La nota azienda, specializzata nella produzione di tranciati in legno, è in ginocchio. Risparmiato solo il blocco uffici, che dà su via Noalese, dove si trova l'amministrazione della società gestita dall'imprenditore Leonardo Cacco, che ha sede legale a Noventa. L'incendio è divampato alnel capannone a mezzanotte, avvolgendo in poco tempo interi bancali di assi e tranciati in legno, solventi e resine usati per la lavorazione e parte della struttura del magazzino. Al sicuro solo i macchinari delle linee produttive, come seghe circolari, spianatrici e scortecciatori.
A dare l'allarme è stato un passante che ha visto il fumo alzarsi dalle finestre, ha fermato la propria auto, cercando prima qualcuno in azienda e poi chiamando il 115. Subito è scattato il piano di intervento, mentre le fiamme si levavano già alte dai locali della segheria, dopo aver fatto esplodere i finestroni e crollare parte del soffitto, per fortuna pochi istanti prima che i soccorsi entrassero nell'edificio. Imponente il dispiegamento di uomini e mezzi in campo. Sul posto sono intervenute 14 unità dei vigili del fuoco, inviate dai comandi provinciali di Venezia e Padova, con autopompe, autobotti e un'autoscala. I pompieri hanno lavorato tutta la notte e anche ieri, fino alle 17, nel tentativo poi riuscito di spegnere i diversi focolai divampati all'interno dell'edificio artigianale, raffreddare le pareti e bonificare l'area.
Difficili e prolungate le operazioni di spegnimento, completate solo dopo 17 ore di fuoco: i vigili hanno concentrato la loro azione sugli edifici adiacenti, indirizzando il getto delle lance sulle fiamme che rischiavano di lambire i capannoni vicini. Sul posto in tarda mattinata sono arrivati anche gli uomini del Nucleo operativo chimico speciale, per valutare eventuali sostanze nocive disperse nell'aria a causa della combustione di vernici e solventi. Sul posto anche i carabinieri di Mirano che hanno posto sotto sequestro il capannone. Le indagini sono effettuate dal nucleo di polizia giudiziaria del comando dei vigili del fuoco di Venezia, che indaga per incendio doloso. Scartata infatti l'ipotesi di un'autocombustione o di un corto circuito, dopo che gli ispettori del vigili del fuoco hanno trovato all'interno del capannone almeno un paio di punti di innesco distanti tra loro, da cui le fiamme si sarebbero poi propagate in modo simultaneo all'intera struttura, favorite anche dallo spargimento di sostanze «acceleranti», come i periti chiamano di solito la benzina. I danni sono tutti da quantificare ma supererebbero le centomila euro.
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