Incendio devasta rustico animali messi in salvo

Mirano. Capanno divorato dalle fiamme in pochi minuti: colonna di fumo visibile fino in centro, traffico bloccato. Al lavoro cinque squadre dei vigili del fuoco

MIRANO. Fiamme in fattoria, apprensione per la sorte degli animali: ci pensano poi i pompieri a metterli al sicuro. Il furioso incendio si è scatenato ieri, intorno alle 17, nel capanno di una casa, al civico 180 di via Porara, nel tratto di strada tra il Passante e il canale Lusore. A dare l’allarme sono stati i vicini.

È stata una signora che abita poco lontano a chiamare i pompieri e avvertire i residenti dopo aver visto il fuoco divorare in pochi minuti l’intero magazzino. Ore di lavoro per i vigili, durante le quali le fiamme hanno avuto presa facile nel materiale stipato sotto la tettoia, tra cui fieno e legno. L’annesso è andato completamente distrutto. Al suo interno c’erano attrezzi da giardino, compressori e saldatrici. Probabile che sia stato il surriscaldamento di una di queste, o un mozzicone di sigaretta, a scatenare l’inferno. Apprensione per gli animali, mucche, maiali, un cavallo e del pollame, che si trovavano dietro il capanno, in una zona a lungo inaccessibile durante le operazioni di spegnimento. Tuttavia quando il fumo si è diradato ha mostrato la stalla ancora intatta e gli animali impauriti, ma salvi. Altissime le fiamme nel magazzino, che hanno finito per interessare, per fortuna solo marginalmente, anche la vicina casa dei proprietari, annerendo muri, parte del tetto e facendo esplodere il finestrone della taverna. Dal casolare si è levata una densa colonna di fumo, visibile fino in centro a Mirano. Problemi anche al traffico di via Porara, fermato per alcuni minuti per permettere le manovre dei vigili del fuoco. Per fortuna però nessuno è rimasto ferito. A darsi il cambio numerosi mezzi dei vigili del fuoco da Mirano, Mira e Mestre, con cinque squadre al lavoro, supportate anche dal Nucleo chimico e batteriologico. La situazione è tornata alla normalità in serata, anche se i vigili hanno dovuto lavorare fino a tardi per smassare il materiale.

Filippo De Gaspari

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