Incastrato nella pressa, operaio grave
Rischia di perdere un braccio l’operaio che ieri mattina, intorno alle 10, è rimasto vittima di un incidente sul lavoro alla Simar, l’azienda che tratta a Marghera, laminati e leghe di vari metalli. Il giovane, di Spinea, per cause ancora in via di accertamento da parte dei tecnici dello Spisal è rimasto incastrato negli ingranaggi, di una pressa, con entrambe le braccia. Una volta bloccata la macchina sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per poter liberare l’uomo. Portato all’ospedale dell’Angelo, è stato sottoposto a un delicato intervento. Solo nelle prossime ore si saprà se l’uomo perderà parte del braccio destro. Durante tutta la fase dei soccorsi è sempre rimasto cosciente. Dura protesta del sindacato Fiom Cgil che chiede maggiore sicurezza sul posto di lavoro. Sul posto anche i carabinieri.
M.C., di 31 anni, l’operaio rimasto ferito, stava lavorando a una pressa quando è avvenuto l’incidente. Nessuno dei compagni di lavoro o dei suoi superiori ha visto cosa sia veramente accaduto. Ad un certo punto hanno sentito il giovane gridare, mentre la macchina è stata bloccata. Altri operai sono intervenuti subito in soccorso del collega. Hanno cercato di liberarlo, ma fin da subito hanno capito che l’operazione sarebbe stata molto rischiosa e che c’era bisogno dell’intervento dei vigili del fuoco. In pochi minuti sul posto è arrivata una squadra dei pompieri di Mestre oltre ad un’ambulanza con il medico rianimatore del 118. Il lavoro dei vigili del fuoco non è stato semplice, ma alla fine sono riusciti a liberare le braccia del giovane. Infatti l’operaio è finito prima con il braccio destro tra gli ingranaggi e poi nel tentativo di liberarsi è rimasto ferito anche all’altro braccio.
I sanitari del Suem lo hanno trasportato all’ospedale dell’Angelo. Le condizioni della mano e del braccio destro sono apparse fin da subito molto compromesse. Meno gravi le fratture e le ferite riportate sull’altro braccio. È stato sottoposto ad un delicato intervento per ridurre le fratture. Mentre all’ospedale si prendevano cura del ferito nella sede dell’azienda che si trova in via dell’Industria, i tecnici dello Spisal cercavano di ricostruire la dinamica dell’incidente. Il pm di turno ha fatto sequestrare il macchinario.
Dura la Fiom: «Come può accadere che un lavoratore possa essere impiegato alla manutenzione di un macchinario senza che scattino le adeguate sicurezze? Siamo convinti che gli infortuni come questi non sono frutto del fato e del destino, dietro ci sono sempre precise responsabilità e nella maggioranza dei casi è la continua rincorsa alla produttività, alla riduzione dei costi del lavoro, alla mancanza di investimenti e questo a scapito della sicurezza».
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