Inaugurazione con maschere e violini
Eccolo, infine, illuminato di blu e di rosso, allietato dagli archetti dei violini, dai passi di danza, dai verticalisti nel vuoto, da due campi da bocce e dalle mascherine fuori stagione che gli ospiti hanno indossato sopra gli abiti da cocktail, anche se mancano cinque mesi al Carnevale. Nella corte nuova di zecca del T Fondaco i veneziani hanno finalmente toccato con mano il poderoso restauro costato tre anni e 40 milioni di euro ritrovando qua e là pezzi della loro storia mescolati al moderno che avanza, al commercio che cambia anima e al lusso che incalza.
In mille, ieri sera, all’inaugurazione in riva al Canal Grande con taglio del nastro a dieci mani e cinque forbici, quelle dei vertici di Dfs e del sindaco. «È molto bello, forse qualcuno deve ancora digerirlo - dice Brugnaro - ma sicuramente porterà ricchezza perché più cose belle porti a Venezia e più la città si valorizza. E poi non dimentichiamo che dietro queste grandi firme ci sono laboratori e italiani e veneti. È giusto mettersi a loro disposizione».
La curiosità, oltre al cartoncino ben saldo in mano e controllato da un imponente servizio di sicurezza, ha spinto centinaia di veneziani al grand opening, chi in coda all’ingresso su campo San Bartolomeo, e chi in motoscafo, con mini red carpet e photocall da festival del cinema. Posano il presidente di Save Enrico Marchi, il presidente del Porto Paolo Costa, Alessandra Moretti con la figlia, Carla Plessi in rosso fuoco, Roberta Rossi in gonna di tulle, Roberta Camerino con la figlia Tessa e Gilberto Benetton la cui Edizione è proprietaria del palazzo dato in affitto a Duty Free Shop del Gruppo LVMH.
Sprizza gioia il presidente di Dfs, Philippe Schaus che, insieme al vice presidente per l’Italia Roberto Meneghesso, stringe più mani di quante ne possa contare.
Le più delicate sono quelle delle clienti, delle buyer e delle potentissime fashion blogger orientali, arrivate in comitiva per riconoscersi in quello che dovrebbe diventare il loro tempio della moda, con Venezia sullo sfondo.
Sfilano il presidente onorario della Camera della Moda Beppe Modenese al quale basta un mezzo giro d’occhio per vedere come butta, la stilista Fiorella Mancini con Plinio Danieli, Piero Rosa Salva, Augusto Salvadori, Renata Codello, Alessandro Danesin, Barbara Valmarana, il direttore di Venetian Heritage Toto Bergamo Rossi.
Dalla caffetteria gestita dai fratelli Alajmo escono vassoi trasparenti carichi di prosecco e una valanga di cosine deliziose che, vista l’ora, sembrano più attrattive delle borsette di Gucci. Sembrano. Oggi un gruppone eletto potrà fare il primo shopping in riservatezza. Domani l’apertura al pubblico.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia