«In via Orlanda si corre troppo. Ora basta»

MESTRE. La velocità della Mini Cooper e una disattenzione del ragazzo alla guida dell’auto sono, quasi sicuramente, le cause dell’investimento costato la vita al maestro di arti marziali Fenglai Liu, 47 anni, investito sulle strisce pedonali martedì sera. Alla guida dell’auto che percorreva la strada da San Giuliano verso Tessera c’era A.S., 20 anni, di Mestre. I rilievi sono stati eseguiti dalla polizia locale. Ancora una croce in via Orlanda. Gli abitanti di Campalto speravano di non dover più vedere mazzi di fiori ai bordi della strada in ricordo di qualcuno morto in seguito ad un incidente. E invece è accaduto ancora.
E adesso tutti tornano con la mente a quel giorno di primavera del 2007, quando la giovane Giulia Abbadir è stata schiacciata da un autoarticolato mentre era in sella alla sua bicicletta. Di morti, dopo la sua, ce ne sono state altre. L’Anas ha modificato i limiti di velocità lungo la statale, i camion sono diminuiti, sono stati installati velocar, che poi però sono anche stati eliminati, in seguito ai ricorsi presentati. E così, pian piano, si è ricominciato a correre, anche perché nel frattempo è stato aperto il Passante e via Orlanda ha iniziato ad essere meno trafficata. Adesso che non ci sono più limitatori di velocità fissi, le auto, specialmente la notte, sfrecciano. Quello di martedì è solo l’ennesimo incidente che si è verificato in corrispondenza dei centri abitati: qualche settimana fa due anziani di 82 anni sono stati travolti davanti al Pesco da uno scooter, poi è toccato a un motociclista, che si è scontrato con un’auto, sempre a Tessera.
«Ci sono diversi ordini di problemi», interviene l’assessore alla Mobilità, Renato Boraso. «Intanto si corre oltre ogni limite, senza rispettare la segnaletica. Per Tessera sto facendo realizzare un progetto per mettere in sicurezza i passaggi pedonali, in via Orlanda farò un sopralluogo per capire se anche in questo caso si può fare qualcosa di simile. Sta di fatto che il problema velocità si sta ripercuotendo su questa strada, dove si corre davvero troppo. Via Orlanda è di competenza Anas, anche se ci sono dei tratti comunali: o prevediamo la presenza dei vigili 24 ore al giorno, ma ciò non è possibile, o bisogna trovare delle soluzioni con Anas per rallentare la velocità. Non c’è altro da fare». Nel 2008 i residenti assieme ai vari comitati nati per chiedere maggiore sicurezza sulla strada, avevano realizzato un “finto” cimitero tra via Tiburtina e via Orlanda, dove avevano piantato 106 croci bianche, in ricordo delle vittime di via Orlanda contate una per una dal compianto Bepi Checchin, presidente del comitato “Vittime della strada”, che conosceva i volti e le storie di quelle persone tanto da scrivere un libro per ricordarle e una poesia, “tosi e tose”, dedicata proprio a Giulia Abbadir. Oggi le vittime sono oltre 110. «Adesso che il Passante ha drenato il traffico e fa il suo lavoro», commenta il parroco di Tessera, don Massimo Cadamuro, «via Orlanda diventa un’invitante pista da corsa e servirebbe nuovamente l’autovelox o il velocar come lo vogliamo chiamare, non tanto di giorno, quando si va più piano per il traffico, ma la mattina presto e alla sera, quando si corre. In estate assisto a scene incredibili di moto che sfrecciano tornando da Jesolo tra la chiesa nuova e la chiesetta di San Martino, perché se il semaforo è verde, è tutto un rettilineo. C’è poi da dire che tra costruzioni e supermercati, anche il volume di traffico è aumentato in alcuni tratti della strada».
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