In un’impresa irregolari 18 dipendenti su 23
PORTO SANTA MARGHERITA. Blitz della Guardia di finanza allo stabilimento balneare, trovate 18 posizioni lavorative non a norma su 23. È questo l’esito dei controlli effettuati la scorsa estate dai baschi verdi della tenenza di Caorle e dalla sezione operativa navale, che hanno messo nel mirino un’attività situata a Porto Santa Margherita.
Le operazioni si sono concluse solo di recente e hanno portato all’individuazione di irregolarità che hanno riguardato la maggior parte della forza lavoro impegnata nelle diverse mansioni di manutenzione dell’arenile. Come per esempio l’apertura e chiusura degli ombrelloni, ma anche la classica pulizia della sabbia.
In particolare, su 23 posizioni esaminate, 18 erano non a norma. Secondo i riscontri della Guardia di finanza, alcuni lavoratori sarebbero stati assunti part-time ma avrebbero invece lavorato molte più ore. Altri invece avrebbero operato più di quanto fosse stabilito dal contratto, con mansioni diverse rispetto a quanto previsto.
Un terzo dei soggetti controllati, sette unità, erano inoltre impiegate “in nero”, tra queste anche un cittadino albanese risultato privo di permesso di soggiorno in Italia poiché scaduto. La sua posizione sarà ora al vaglio della Questura di Venezia.
Il soggetto in questione è stato denunciato al pari del datore, non nuovo a sanzioni comminate in passato dalla Direzione provinciale del lavoro. L’imprenditore, del posto, è stato deferito alla Procura di Pordenone e la società a lui riconducibile segnalata all’autorità giudiziaria per gli accertamenti amministrativi. Al titolare è stata inoltre comminata una sanzione amministrativa di 15 mila euro.
Quello di Porto Santa Margherita non è stato l’unico caso irregolare, è stato uno degli episodi inseriti in un ventaglio più ampio di controlli posti in essere a Caorle nel corso della scorsa estate sempre da parte delle Fiamme gialle.
Nell’arco dell’intero 2016, infatti, gli uomini del servizio navale della Guardia di finanza hanno controllato 14 aziende, accertando complessivamente 39 posizioni lavorative irregolari. Gli stabilimenti balneari, rispetto al passato, hanno avuto un’evoluzione importante nel settore turistico della costa, offrendo ai clienti un maggior ventaglio di offerte relative al relax, allo sport e al divertimento fronte mare in modo da rendere più ricca e variegata l’offerta agli ospiti nella localitù del litorale. C’è stato un vero e proprio boom non sempre, la Guardia di finanza lo conferma, nel rispetto delle leggi che regolano l’offerta turistica.
Alessio Conforti
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