In tre giorni 280 mila turisti a Venezia, il prefetto spinge: «Prenotazioni e ticket subito»

Zappalorto: «Inammissibile entrare gratis in una città che ha bisogno di essere rispettata, anche dai turisti». Anche il 25 aprile registrate lunghe code ovunque

Roberta De Rossi Manuela Pivato

VENEZIA. Migliaia di persone anche il 25 aprile in laguna per l’anniversario della Liberazione, nonché festa di San Marco, del bocolo e dell’arte, a conclusione della settimana inaugurale della 59esima Esposizione Internazionale d'Arte.

Il bel tempo, le temperature finalmente primaverili, le tante mostre da vedere, i musei da visitare e naturalmente la Biennale appena aperta hanno attirato a Venezia 83 mila turisti che, sommati ai 108 mila di sabato e ai 90 mila di domenica, hanno raggiuntole 280 mila presenza in soli tre giorni.

IL PREFETTO

Grandi eventi a parte, è dalla scorsa estate che Venezia viene gremita in ogni giorno di festa.

E anche il prefetto Vittorio Zappalorto interviene per chiedere che sia istituito quanto prima «il ticket di ingresso in città perché non è più ammissibile che si entri a Venezia gratuitamente».

Il prefetto parla al termine delle celebrazione in campo del Ghetto per la festa della Liberazione: ovunque, in città, è folla.

«So che il Comune ha annunciato interventi per il controllo dei flussi», dice il prefetto, che del Comune di Venezia è stato anche commissario straordinario, «e speriamo che queste misure entrino in vigore presto, perché la città ha bisogno di essere più rispettata anche dai turisti che non portano solo ricchezza, ma consumano anche la città e l’eccesso di turismo può diventare un problema. Penso che l’importante sia cominciare presto con le prenotazioni e si vada quanto prima verso un ticket di ingresso: inammissibile entrare a Venezia gratuitamente».

LE CODE

Anche ieri, code pressoché ovunque, dai garage di Piazzale Roma alla Basilica di San Marco, davanti alla quale centinaia di persone si sono messe pazientemente messe in fila, forse un po’ deluse per la mancata visita a Palazzo Ducale che alle 14 ha dovuto chiudere le porte (ultimo ingresso consentito alle 13) per preparare la cerimonia del "Premio San Marco" in programma nel pomeriggio.

Qualche disappunto anche di fronte al cancello sbarrato dei Giardini reali, che il 25 aprile sono rimasti chiusi mentre altri hanno deciso di tenere aperto, come ad esempio la Fondazione Querini Stampalia, la cui Collezione Intesa Sanpaolo, il Museo e l'Area Scarpa saranno visitabili anche domenica prossima, primo maggio.

Per la città è stato un lungo ponte con numeri da pre Covid registrati dalla Smart Control Room del Comune, con i due terzi di stranieri, francesi, tedeschi, inglesi in testa, e un buon numero di americani, che ritornano dopo alcuni anni di assenza.

Sotto pressione gli imbarcaderi Actv, soprattutto alla stazione di Santa Lucia, dove si sono riversate le migliaia di pendolari arrivati di buon mattino per trascorrere l’intera giornata in laguna. Folla di turisti in Strada Nuova, lungo le Mercerie, su e giù dal ponte di Rialto, in Riva Sette Martiri per raggiungere l’Arsenale e i Giardini di Castello e visitare la Biennale Arte dove ieri sono stati staccati 3.200 biglietti che si sommano ai 4.100 di domenica e ai 22.500 ingressi dei quattro giorni di vernice.

Tra gli spazi più visitati, il Padiglione Italia, dove si entra una persona alla volta e davanti al quale si sono formate lunghe file.

Affollamento alla Fondazione Cini, per Homo Faber che mette in mostra fino a domenica le meraviglie degli artigiani di tutto il mondo. Ma gli amanti dell’arte non hanno avuto che l’imbarazzo della scelta tra le tantissime esposizioni che hanno aperto in laguna. Da Anselm Kiefer allaGuggenheim dove è protagonista la mostra “Surrealismo e magia. La modernità incantata”.

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