In quattro vivevano ammassati in una casa da 35 metri quadrati

Jesolo. Nuovo caso di sovraffollamento in un appartamento abitato da immigrati bengalesi Nel “buco” di via Alighieri trovata la merce da vendere sulla spiaggia. Multati locatario e proprietario
Di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Nuovi casi di sovraffollamento, la polizia locale ha trovato un altro appartamento “riempito” da extracomunitari originari del Bangladesh. Erano in quattro dentro un appartamento di soli 35 metri quadrati, usato anche come deposito per la merce da vendere poi sulla spiaggia.

Una situazione tipo che si ripete costantemente durante i controlli sempre più serrati in tutto il lido. Si è trattato in questo caso di un mini-appartamento usato come casa e come deposito di merci che non è sfuggito all’occhio attento delle pattuglie della municipale, al comando di Claudio Vanin.

La “casa-magazzino” è stata individuata in via Dante Alighieri, buco di 35 metri quadrati, abitato da soli immigrati bengalesi, stipati con letti a castello. Tutta la merce, circa 1.200 oggetti, in gran parte occhiali, è stata sequestrata perché detenuta senza legittima giustificazione, mentre il locatore, il locatario e il proprietario sono stati, come prevedono le normative, tutti sanzionati con verbali di 450 euro ciascuno per sovraffollamento abitativo.

I controlli, sempre più capillari, proseguiranno per tutto il periodo estivo anche grazie alle preziose segnalazioni dei cittadini che arrivano sempre più spesso alla polizia locale. La collaborazione dei cittadini è molto importante.

Il sindaco, Valerio Zoggia, e l’assessore alla sicurezza, Luigi Rizzo, hanno deciso da tempo la linea dura in materia di controlli e i risultati sono soddisfacenti perché il fenomeno è sensibilmente diminuito. Dall’inizio della stagione a Jesolo sono già una trentina gli appartamenti sovraffollati individuati, uno dei quali già sequestrato, la maggior parte nella zona del lido tra piazza Mazzini e piazza Marconi. In poche decine di metri quadrati i bengalesi vivono assiepati in stanze e stanzette che a loro volta pagano in subaffitto a 200, 300, 400 euro per assicurarsi un giaciglio e per poter lavorare durante la stagione estiva. Nel caso in cui i proprietari non ottemperino alla diffida e sgombero, scattano i sequestri che iniziano ad arrivare anche per altri casi. I proprietari degli immobili sono molto spesso cittadini italiani residenti fuori città, nella regione, ma anche in altre città del nord Italia.

Non sanno, o fingono di non sapere, dei controlli e dei divieti. Spesso, però, affittano regolarmente a stranieri che lavorano, o comunque prestanome, e non controllano il sovraffollamento successivo da parte di chi fa arrivare in città e sfrutta la manodopera che poi si riversa sulle spiagge.

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