In moto contro un’auto, muore a 65 anni

Danilo Borsetti, di Carpi, in sella alla sua Agusta F4 è finito come un bolide addosso a una Suzuki tra Ca’ Lino e S. Anna

S. ANNA DI CHIOGGIA. Una corsa a folle velocità lungo la Romea, in sella a un bolide da oltre 300 chilometri all’ora, poi lo schianto, violentissimo, tremendo, contro un’auto ferma a ridosso della mezzeria in attesa di svoltare verso via Vecchia Romea. Impatto che non ha lasciato scampo a Danilo Borsetti, 65 anni, originario di Ariano Polesine ma residente a Carpi, grosso centro del Modenese, da parecchi anni. Erano circa le 10.30 del mattino, ieri, quando il centauro in sella alla sua Agusta F4, una dueruote che nel 2007 deteneva il record di moto di serie più veloce del mondo capace di raggiungere i 100 chilometri orari in 2” e 7, sfrecciava sul rettilineo della Romea che intercorre tra le frazioni di Sant’Anna e Ca’ Lino in direzione di Chioggia. Forse a causa dell’alta velocità, l’uomo non si è accorto che una Suzuki SX 4, con un piccolo carrellino a traino, condotta da un chioggiotto di 57 anni, si trovava a ridosso della mezzeria in attesa di svoltare verso via Vecchia Romea, una laterale della statale. La moto ha centrato in pieno il piccolo fuoristrada nella parte anteriore sinistra ed il sessantacinquenne è stato sbalzato dalla sella finendo contro il guardrail.

La situazione è apparsa subito disperata dai testimoni che in quel momento si trovavano sulla Romea che hanno dato immediatamente l’allarme. Sul posto sono così giunti i soccorritori del 118, mentre una volante della Polizia e gli agenti della Polizia locale hanno dovuto controllare il flusso del traffico, chiudendo la statale almeno per un paio d’ore. I sanitari dell’ospedale di Chioggia, nonostante i ripetuti sforzi per rianimare il centauro, dopo mezzora hanno dichiarato il decesso dell’uomo che in realtà è praticamente morto sul colpo in seguito ai traumi riportati nell’impatto, tanto che il motociclista non è stato nemmeno trasportato al Pronto soccorso. Ricoverato in stato di choc (e con ferite guaribili in cinque giorni), invece, l’autista della vettura, che si è visto arrivare addosso il bolide. I rilievi, affidati alla Polizia locale, hanno poi accertato che nello schianto il centauro ha perso pure il casco che, in realtà, avrebbe dovuto rimanere allacciato a protezione del capo. Un particolare che fa intendere che forse il casco non era allacciato bene o che l’impatto è stato talmente violento da sradicarlo letteralmente dalla testa dell’uomo. Tuttavia sul fatto che Danilo Borsetti stesse correndo troppo, su un tratto di strada dove il limite varia dai 70 ai 90 chilometri orari, sembra non esserci alcun dubbio, tanto è vero che il magistrato di turno ha disposto il sequestro del mezzo ma non ha chiesto l’accertamento autoptico. Borsetti stava andando al lavoro al porto di Chioggia: era stato richiamato dopo la pensione per la sua grande esperienza nella navigazione.

Una tragedia ancor più beffarda se si pensa che proprio in quel rettilineo è prevista l’installazione di un autovelox e l’incrocio dovrebbe essere messo in sicurezza con la realizzazione di una rotonda, evitando l’attraversamento a raso, anche se stavolta la pericolosità della Romea c’entra davvero poco.

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