In mille per dire addio a “Wood”
SOTTOMARINA. Andrea Boscolo Palo era un musicista. Molti lo conoscevano come Wood, il suo soprannome. E come musicista l'hanno ricordato i parenti, amici e conoscenti che hanno completamente riempito la grande chiesa del Buon Pastore, ieri mattina. Erano tanti: giovani, anziani, famiglie, coppie e gruppi. Perfino il supermercato Maxì, a poche centinaia di metri dalla chiesa, ha aperto alle 11.30 per dar modo ai colleghi di lavoro del ragazzo, morto in un incidente stradale a soli trent'anni, di partecipare alle esequie.
Erano tanti, più di un migliaio, che non sono riusciti a entrare tutti, ma nessuno di loro è riuscito a nascondere l'emozione. Abbracci, pianti silenziosi, occhi lucidi, all'arrivo della bara di legno chiaro su cui era posata la chitarra di Andrea. Condoglianze, strette di mano e ancora abbracci per i suoi genitori, Sergio e Maria e per il fratello Alessandro, che avevano voluto quel ricordo per il loro congiunto.
Cinque sacerdoti hanno concelebrato la messa: don Danilo Marin, don Simone Zocca, don Nicola Nalin, l'attuale parroco del Buon Pastore, don Antonio Chiereghin, e don Mario Pinton che era parroco ai tempi in cui “Andreino”, allora adolescente, frequentava la Parrocchia. «Lo chiamo Andreino, così come lo chiamavo allora», ha detto don Mario, «so che ci ascolta e lo immagino nascosto in sacrestia, vestito da chierichetto, che ride di noi», ha continuato, ricordando il carattere allegro di Andrea, che lo rendeva simpatico a prima vista. Andreino era stato una presenza costante nella vita della parrocchia, da quando, prima del Duemila, la chiesa era stata allestita sotto una tenda, a quando è stato costruito il nuovo moderno edificio.
Nelle partite di calcio, nelle feste, nelle gite in montagna o nelle attività dell'animazione estiva, Andreino era sempre presente, ma anche nei momenti più “seri”, come la raccolta di fondi o le serate di incontro in canonica, non mancava mai di portare, anche con poche parole, quel suo contributo di allegria e serenità. L'intera cerimonia ha avuto come accompagnamento le canzoni della liturgia, cantate dal coro della parrocchia a cui si sono uniti anche molti di quei giovani che la frequentavano ai tempi di Andreino. E quando la bara ha cominciato a lasciare la chiesa, si sono sentite, dagli altoparlanti, le note di «Foglie», canzone di ispirazione religiosa, scritta e cantata da Andrea molto prima di diventare famoso insieme agli altri componenti della band «John see a day». Non solo musica, ma anche applausi. Tanti, sottolineati da qualche «Ciao, Andrea» urlato in mezzo alla folla, i battimani che, a più riprese, hanno accompagnato l'uscita del feretro dalla chiesa, poi trasportato, per la sepoltura al cimitero di Sant'Anna.
E proprio stamattina, mentre Andrea compiva il suo ultimo viaggio, è stato riparato il tratto di guard rail che la sua auto aveva sfondato una settimana fa, facendolo precipitare nel Brenta. Ora tutto è come prima, ma nessuno può dire che sia come se non fosse successo nulla.
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