In mille per chiedere aule più pulite
MESTRE. Quasi mille genitori per chiedere scuole pulite. Perché «l’emergenza non è finita» ma soprattutto «rischia di diventare la normalità. E noi questa normalità non la vogliamo». Lo dice chiaro e tondo, Roberto Longo, uno dei portavoce del grande comitato dei genitori che, con il Comune e in particolare con l’assessorato alle Politiche educative di Tiziana Agostini ha organizzato la grande assemblea di ieri sera. Per ottenere il ripristino degli stanziamenti e preparare una grande mobilitazione, forse già il primo marzo.
È stata una risposta massiccia quella dei genitori, arrivati dal centro storico - un gruppo anche da Pellestrina - da Mestre, Mira, Marcon, Spinea, ma c’erano anche sindacalisti, amministratori locali, dirigenti scolastici, e pure rappresentanti della Manutencoop, l’azienda che ha vinto l’appalto Consip e che dall’inizio dell’anno ha in carico le pulizie delle scuole della città e della provincia. È toccato all’assessore Agostini spiegare perché siamo arrivati fino a qui - il drastico taglio dei finanziamenti da Roma, il cambio d’appalto a metà anno, le difficoltà di dialogo tra l’azienda e i presidi - e ricordare che, anche se in queste settimane nelle scuole - in molte, ma non in tutte - le condizioni igieniche stanno migliorando grazie a interventi straordinari, dal primo marzo, quando verranno a mancare gli stanziamenti aggiuntivi previsti dalla Legge di Stabilità, la situazione rischia di precipitare. E non sarà facile uscirne.
«A meno che» dice l’assessore «non decidiamo di rinunciare al modello di scuola che abbiamo costruito in questi anni». Che poi tradotto, vuol dire: a meno che non rinunciamo al tempo pieno. Nessuno però, tra i genitori e gli amministratori locali, ha intenzione di rinunciare a un modello di scuola che funziona solo perché non c’è nessuno che ci metta i soldi per passare lo straccio, svuotare i cestini e spazzare i corridoi. E se in molte scuole la situazione sta migliorando, si diceva, è di ieri un report di Ca’ Farsetti, riferito al Morosini, istituto del centro storico, in cui si parla di «situazione disastrosa in tutti i plessi».
Cosa succederà da marzo lo ha spiegato anche Nicola Bon, dell’istituto Colombo di Chirignago: «Al 31 dicembre avevamo 54 ore settimanali di pulizia, al primo marzo ne avremo 24. Secondo voi è possibile?». No, non lo è. È questo il messaggio per il convitato di pietra della serata, il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, cui è rivolto il documento proposto dal comitato, e votato al termine dell’assemblea, nel quale le si chiede «che i reali interessi delle istituzioni scolastiche e del diritto allo studio, salubre e sicuro, siano adeguatamente rappresentanti e difesi» e al governo e al parlamento «che vengano ripristinate per intero le risorse tagliate per il 2014» per risolvere la «grave crisi di vivibilità, igiene e sicurezza prodotta nelle scuole».
Ieri intanto è continuato il lavoro della task force voluta dal prefetto che sta visitando tutti gli istituti per verificare contratti e piani di pulizia. Situazioni «difficili ma non irrisolvibili» secondo Domenico Martino, a capo dell’Ufficio scolastico provinciale, sono state riscontrare all’istituto del Lido, e alla Grimani di Marghera.
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