IN EDICOLA / Il Veneto fotografato, la nostra memoria

Il nostro Veneto: come eravamo, ma anche come siamo. In edicola con la Nuova tre volumi fotografici mai pubblicati
Il Ponte della Costituzione tra piazzale Roma e la Stazione a Venezia
Il Ponte della Costituzione tra piazzale Roma e la Stazione a Venezia
PADOVA. La memoria è sicurezza e le sue tracce ci conducono a guardare avanti. Quel che si ricorda, trovando magari i fili che collegano i fatti e i pensieri, è una memoria che ha il sapore della ricerca e quindi della conoscenza. Con la nuova collana in tre volumi - in uscita con i nostri giornali da venerdì 7 al prezzo di 9,80 euro l'uno - «Veneto. Immagini di ieri e di oggi» il senso della memoria è il fil rouge che li attraversa. Gli argomenti sono diversi eppure si compenetrano perfettamente in una terra come la nostra regione che miscela sapientemente sia le città e i paesi nati in laguna o a ridosso dei corsi d'acqua sia le città medievali sorte intorno a una piazza che diventa il cuore pulsante della comunità, sia gli antichi mestieri e lavori che in quelle zone hanno trovato il loro culmine.


«Fiumi, canali, laguna e mare», «Piazze, mercati e vie» e «Mestieri e lavori» sono infatti i titoli dei nuovi libri, curati da Giulio Felisari e Angelo Pastrello con i testi scritti da Alessandra Artale. Moltissime come sempre le immagini e le fotografie, tratte per lo più da archivi storici quelle riferite al passato e altre scattate esclusivamente per questa opera, che rendono molto bene il senso di come il Veneto sia a volte cambiato radicalmente e altre invece sia rimasto immutabile. Molto di quel che c'era nell'Ottocento e nel recente Novecento si è perduto e le fotografie spiegano, meglio di tante parole, quel che non si dovrebbe mai più fare nel nome di un progresso e di un ammodernamento che troppo spesso hanno valenze negative. Il senso della trasformazione del territorio dunque, dalle opere grandiose quali la costruzione di canali che hanno cambiato il volto di una città come Padova ad altre invece dal sapore acre dell'incompiutezza.


Nel primo volume infatti si racconta di come l'acqua - con il suo retaggio di significati simbolici e sacri - sia una delle protagoniste della vita del Veneto, da come abbia condizionato l'esistenza anche dei primi abitanti della laguna che si dovettero inventare una vita completamente diversa da tutti gli altri allo sfruttamento di quel bene prezioso ricavandone ricchezza e lavoro. E ancora come paesi e città, come Treviso, siano riusciti a convivere pacificamente e positivamente con i fiumi. Ma non solo.


Nel secondo volume, sono invece le piazze, i centri storici e i mercati i protagonisti, con le loro storie antiche e qualche leggenda dal sapore dolce, a volte poco conosciute o piuttosto lasciate cadere tristemente nell'oblio. E il Veneto è una delle regioni che ha il maggior numero di centri storici meglio conservati d'Italia, con la piazza al centro che è la vera eredità della cultura classica, da Atene all'Impero Romano, intesa come luogo deputato della vita sociale, economica e religiosa.


Per concludere con una lunga carrellata, nel terzo volume, di antichi mestieri e lavori, di cui rimane ancora qualche sparuta traccia o di cui invece si è persa, ancora una volta, la memoria. Mestieri che non esistono più e altri che si sono evoluti per non morire definitivamente. Un viaggio dunque nella nostra storia e nella memoria, senza retorica e senza malinconia, ma con la consapevolezza di essere eredi di una grande tradizione: naturale, architettonica e umana.

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