In duemila al PalaExpo per la fiera degli inventori
Se l'intento era quello di stimolare l'immaginazione, dare linfa nuova alla creatività, instillare la fame di innovazione mostrando cosa può fare la tecnologia nella vita dell'uomo, quali sono gli obiettivi che la scienza si pone a breve termine e quali sono i traguardi già raggiunti grazie a giovani innovatori, il "D-nest International Inventors Exhibition", ci è riuscito in pieno.
Ieri si è chiusa la quattro giorni dedicata al futuro possibile, tra curiosità e mondo dell'impresa. La giornata conclusiva della fiera dell'innovazione degli inventori, che si è svolta al PalaExpo di Venezia, ha visto curiosi e appassionati passeggiare sgranando gli occhi tra gli stand degli inventori italiani e stranieri, che hanno animato l'appuntamento con idee, creazioni e progetti che domani potrebbero cambiare il nostro mondo. Oltre duemila ingressi nel complesso, dei quali la metà solo nel weekend, ieri grande boom.
«La nostra» commenta il direttore dell'esposizione Gianfranco Gramola «è la soddisfazione dei nostri espositori, che hanno trovato non solo un pubblico attento e interessato, ma anche la possibilità di allacciare relazioni con il mondo dell' impresa e dell' investimento, che potrà dare concretezza ai loro progetti. La “mission” era questa e continuerà ad esserlo attraverso la nostra piattaforma web, che è il luogo, non solo virtuale, di promozione, supporto e tutela dell'innovazione». La serie di convegni e workshop di questa “quattro giorni” veneziana ha messo in luce come la pervasività dell'informatica possa radicalmente modificare la nostra vita quotidiana: dal controllo a distanza della casa alla mobilità urbana. Ma è emerso anche come il centro di ogni innovazione e di ogni futuro non possa che avere come protagonista l'uomo, la sua creatività e il suo ingegno. Un'occasione per gli addetti ai lavori di incontro e scambio di idee; per i profani un palcoscenico privilegiato per tuffarsi in un mondo più vicino di quanto si possa immaginare, dimostrazione che non c'è innovazione né futuro senza condivisione.
In passerella da un lato invenzioni che possono facilitare e rendere più semplice la vita quotidiana e rendere autonome e in grado di fare tutto da sole persone meno fortunate. Dall'altro oggetti di uso quotidiano e ancora sperimentazioni in grado di modificare in positivo il rapporto tra uomo, ambiente e natura che lo circonda. Madrina dell'evento Irene Scarpa, una giovane ricercatrice veneziana a Ca' Foscari, inventrice del "Nanogel", prodotto per la pulizia dei monumenti. La presenza di innovatori provenienti da quattro continenti, ha fatto notare l'organizzazione, è cifra dell'importanza che ha per tutti trovare spazi ed opportunità di futuro, esprimere idee e divulgare il proprio progetto.
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