In duemila a Venezia per la manifestazione No Vax

Sit in davanti alla stazione e poi corteo fino alla Salute per protestare contro il Decreto Lorenzin e l'obbligo di vaccinazione in scuole e asili. Negli istituti accolti tutti i bambini che si sono presentati

No vax a Venezia, in duemila contro i vaccini

VENEZIA. Circa duemila persone si sono riunite oggi pomeriggio nel piazzale della Stazione Santa Lucia per partecipare a una manifestazione contro i vaccini organizzata da un gruppo di famiglie di Venezia e Mestre.

Gli interventi si sono succeduti a bordo di un gozzo in Canal Grande ormeggiato di fronte alla riva mentre i manifestanti si sono seduti per ascoltarli. Poi si sono alzati per  dare vita a un corteo diretto prima verso campo Santa Margherita, quindi verso le Zattere, Punta della Dogana e che si concluderà con una fiaccolata di torce elettriche di fronte la Basilica della Madonna della Salute.

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Il tutto per opporsi al Decreto Lorenzin e al recente obbligo di vaccinazioni per i bambini da 0 a 16 anni, introdotto per poterli poi iscrivere a nidi, scuole materne e livelli superiori.

Sul fronte delle scuole, ieri la giornata è stata più tranquilla dopo le polemiche dei giorni scorsi e la corsa a consegnare le ultime certificazioni entro lunedì. Detto che nelle scuole comunali non si è verificato alcun disagio, anche alla Federazione italiana scuole materne (Fism) risultato accettati tutti i bambini che si sono presentati.

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«Dai dati elaborati finora su 87 delle 130 strutture da noi gestite in provincia di Venezia, sono stati accolti tutti i 6.466 bimbi portati dalle famiglie tra materne e nidi integrati», spiega il presidente regionale e della provincia di Venezia, Stefano Cecchin. «I ritirati effettivi che ci risultano sono 34, i non presentati 76. I motivi possono andare dallo spostamento in strutture private o parentali, nelle ferie prolungate oppure nella scelta di attendere i ricorsi alla legge. Di sicuro dalle aziende sanitarie non abbiamo ricevuto ancora alcun elenco, e pensare che in Toscana è stata creata una app dove dal telefono, inserendo il codice fiscale del bambino, si possono ottenere i dati vaccinali. Così come via web dal computer per poi stamparseli. Se ci sono riusciti loro in Toscana, come mai la sanità veneta non è riuscita a fare altrettanto?».

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