In due anni è boom delle emergenze a Gastroenterologia

DOLO. Aumentano le urgenze dell’apparato digerente con un 50 % in più in soli due anni. Dati preoccupanti dal reparto di Gastroenterologia dell’ospedale di Dolo, un vero e proprio “pronto soccorso dell’apparato digerente” .
Ma ecco i numeri nel dettaglio illustrati da responsabile del servizio, il dottor Renato Marin. «Eseguiamo circa 6000 indagini strumentali all’anno», spiega Marin, «di cui circa 4000 solo per gli esterni. Facciamo 700 colonscopie, come esame di secondo livello per lo screening del tumore del colon-retto, più 2000 visite ambulatoriali incentrate prevalentemente alla diagnosi e cura delle malattie infiammatorie croniche intestinali, delle patologie epatobiliari specie sul versante dell’epato-virologia, la celiachia, la sorveglianza di situazioni a rischio come l’Esofago di Barrett e la displasia gastrica. Ma oltre a questo eseguiamo e 250 prestazioni in urgenza».
Proprio questo è il dato allarmante sullo stile di vita: «Le urgenze sono aumentate del 50% negli ultimi due anni, e son cresciute sia perché la popolazione invecchia ed ha più problemi, e anche perché col servizio così ben potenziato e organizzato, ci arrivano dai vari reparti sempre più casi da trattare».
Un servizio che, per determinate patologie, permette di evitare il trattamento chirurgico in oltre il 90% dei casi. Queste emergenze-urgenze sono causate prevalentemente da emorragie per ulcere, varici esofagee e da terapie anticoagulanti ed antiaggreganti. Per questo al reparto sono stati assegnati sei posti letto e strumenti all’avanguardia. «A fianco degli apparecchi endoscopici tradizionali», continua Marin, «che ci permettono di somministrare al paziente la terapia iniettiva, termica e meccanica, capace di trattare efficacemente le emorragie, abbiamo acquisito delle “pistole a spruzzo” con cui possiamo gestire anche le emorragie nelle forme diffuse. In pratica si spruzza nella zona interessata una sostanza che sembra schiuma e che trattiene, bloccandola, l‘emorragia.Possiamo trattare l’ulcera con micro apparecchi dalla bocca, senza dover tagliare l’addome del paziente che, in un paio di giorni può così tornare a casa».
Il nuovo direttore generale dell’Asl 13, Giuseppe Dal Ben, è soddisfatto: «Promuovere servizi sempre più a misura del paziente significa erogare servizi più flessibili e specializzati per rispondere in maniera puntuale ai bisogni di salute che nel tempo possono cambiare».
Alessandro Abbadir
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