In dieci contro due: rissa tra ragazzine, nessun adulto interviene
LIDO. «Erano in dieci contro due. Tutte di 14 e 15 anni, mia figlia ne ha 12 e la sua amica 13. E mentre le picchiavano c’erano diverse persone che guardavano e non hanno fatto nulla per bloccarle». È ancora infuriato il padre di una delle due ragazzine picchiate dal “branco” di ragazze, alcuni giorni fa, nei pressi dell’hotel Des Bains. Aggressione poi raccontata su Ask.fm, il social frequentato da ragazzini e già al centro di mille polemiche per i contenuti violenti che si trovano all’interno e perché coinvolto nell’istigazione al suicidio di due ragazzine.
«Sono sconvolto, non solo per l’aggressione gratuita ma anche perché nessuno degli adulti presenti è intervenuto per fermare le ragazze che picchiavano due bambine. Mia moglie e la madre dell’altra ragazzina hanno denunciato l’accaduto alla polizia. Di sicuro la vicenda non la facciamo finire qui in questo modo. Anche perché l’episodio è molto grave e da quanto abbiamo ricostruito è stata un’aggressione premeditata da tempo. Da settimane il branco voleva picchiare mia figlia e la sua amica», sottolinea l’uomo che in seguito all’aggressione ha scoperto il mondo paludoso del social Ask.fm. Un cult tra i giovanissimi. Alcune delle ragazzine protagoniste dell’aggressione delle due ragazzine, hanno quindi raccontato, attraverso le domande che altri iscritti facevano loro, l’aggressione, hanno spiegato di averle picchiate anche quando erano a terra. E si vantavano di tutto, anche perché incitate da chi faceva loro le domande. I genitori delle picchiate hanno scaricato tutti i dialoghi. E anche dopo l’uscita sul nostro giornale della notizia, hanno continuato a commentare e a vantarsi delle loro gesta su Ask.fm.
Ma non solo hanno continuato a vantarsi, ma hanno mostrato di non aver capito la gravità di quanto accaduto. Anzi. Alla domanda di alcuni amici, se non avessero paura di una denuncia, le due ragazze hanno risposto in maniera spavalda e che lascia perplessi. Una ha scritto che sua mamma ha detto: «Ti denunciano? Ce ne faremo una ragione». Mentre l’altra, sempre a riguarda della madre, ha spiegato: «Mia madre ha detto che se i carabinieri vengono a casa lei li “ingroppa tra iori” (li annoda tra di loro , ndr)».
Naturalmente anche questi dialoghi sono stati copiati dai genitori che hanno presentato denuncia. Il gruppo di ragazzine, responsabili dell’aggressione, sono penalmente perseguibili avendo tutte più di 14 anni.
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