In decine di migliaia per una candela alla Madonna della Salute, festa dei veneziani

Migliaia, decine di migliaia di persone in pellegrinaggio alla Madonna della Salute, sotto il sole, in fila sul ponte votivo e poi nella Basilica per portare un cero, dire una preghiera, mangiare una frittella, comprare un palloncino ai bambini. La festa amatissima dai veneziani, e ora scoperta anche dai turisti (25 mila stranieri, soprattutto tedeschi e inglesi), ha rinnovato il proprio rito con una folla incessante di fedeli che ha raggiunto la Salute grazie anche alla passerella lungo 80 metri e sostenuta da otto barche inaffondabili allestito tra Santa Maria del Giglio e San Gregorio.
L’assalto
Dopo l’inaugurazione e la benedizione di venerdì del patriarca Francesco Moraglia, il ponte ha accolto una moltitudine di veneziani e residenti nell’entroterra, ai quali si sono sommati i visitatori arrivati in città per il fine settimana. L’imminente chiusura della Biennale Arte (domenica 27 novembre), il Museo Fortuny da poco riaperto al pubblico, le mostre, hanno richiamato in laguna anche molti stranieri. Il bel tempo ha fatto il resto e la città si è riempita di turisti, di cui 25 mila stranieri (il 15% tedeschi e 15% inglese) con code agli imbarcaderi della stazione, a Piazzale Roma e lungo le direttrici per raggiungere Piazza San Marco e il ponte votivo. Qualche occhiataccia alle guide che hanno portato i turisti all’interno della basilica con tanto di auricolari, ma la tolleranza per un giorno ha avuto la meglio.
La messa solenne
La Festa della Madonna della Salute, lunga quattro giorni, ha avuto il suo momento più significativo oggi, 21 novembre, con la Messa solenne del patriarca Moraglia alle 10. Il patriarca ha chiesto alla Madonna l’intercessione per la città, con un rito secolare che si rinnova ogni 21 novembre. La Basilica della Salute resterà aperta tutto il giorno fino alle 22.30 circa.

La storia
La festa religiosa ha coinvolto l’intera città, nel solco di una tradizione che affonda le radici nell’epidemia di peste del 1630/31, che provocò 47 mila morti, un terzo della popolazione.
Il doge Nicolò Contarini e il patriarca Giovanni Tiepolo organizzarono allora una processione di preghiera alla quale parteciparono i cittadini superstiti che durò tre giorni e tre notti e si concluse con il voto solenne alla Madonna: se la città fosse sopravvissuta all’epidemia sarebbe stata costruita una chiesa in suo onore.
Le candele
Nell’arco di poche settimane, i contagi diminuirono, poi cessarono e la città fu salva. La realizzazione della Basilica nella zona della Dogana da Mar fu affidata a Baldassarre Longhena e durò dal 1631 al 1687.
Da allora, ogni 21 novembre i veneziani portano un cero alla Madonna, tradizione che non è venuta meno nemmeno con la pandemia, sebbene con mascherina, distanziamento e percorsi obbligati. «La nostra città sta sollevando il capo dopo prove ripetute e riavvicinate, è il momento allora di rialzare lo sguardo», aveva detto Moraglia all’apertura del ponte votivo.
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