In corteo per riavere il Parco Favorita al Lido
LIDO. Mentre continua il silenzio sul destino della Favorita, c’è una voce che tiene alta l’attenzione. È quella dei cittadini lidensi, ieri in corteo lungo il Gran Viale.
La loro richiesta è una soltanto: «Riaprite il parco». Sono oltre cento i manifestanti che si presentano alle 18 in piazzale Santa Maria Elisabetta. Tra loro, i rappresentanti del Comitato Ambientalista Altro Lido che, negli ultimi mesi, ha raccolto centinaia di firme per coinvolgere la cittadinanza. La loro speranza è che da Ca’ Farsetti qualcuno batta un colpo.
Perché, dicono, «ogni giorno che passa l’abbandono dell’area si fa sempre più grave». Da anni si battono affinché la Favorita torni ad essere utilizzata dai residenti. Chi ad una manifestazione pubblica, chi ad una festa di gruppo, chi a qualche attività sportiva: è in quei 18.500 metri quadri che intere generazioni di lidensi, a partire dagli anni ’70, si sono date appuntamento almeno una volta. Fino al 2008, quando i cancelli restano chiusi . Tra i manifestanti, anche il presidente della municipalità di Lido-Pellestrina: «Questa manifestazione», dice Danny Carella, «è l’ennesima riprova che i lidensi non hanno dimenticato la Favorita». Monica Sambo, Pd, chiede invece «lo stralcio dell’area dai beni in vendita».
Per riaprire la Favorita basterebbe un intervento minimo: disboscamento dei cespugli e distruzione delle opere in muratura all'iterno e della muretta con rete che circonda il parco. Si otterrebbe così un parco aperto, all'inglese, senza punti oscuri, con campo di calcio (che in perfetto stile inglese potrebbe essere completamente "open") e una capacità attrattiva notevole, il tutto senza offrire punti critici per la sicurezza.
Sulla riapertura della Favorita erano state espresse promesse da parte dell'amministrazione, che però, con l'assessore Romor, aveva stimato il costo del ripristino in 4.3 milioni. Ma l'intervento minimale "all'inglese" non prevede tutto questo, bensì uno spazio aperto e senza costruzioni. Ora i lidensi aspettano fiduciosi ma senza dimenticare.
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